Reportage

Viaggio tra i centri comunali d'arte e cultura a Cagliari

Autore: Barbara Piras,
1 luglio 2010, 13:41
Uno sguardo sulla proposta culturale cittadina.
Teatro Civico di Castello
Teatro Civico di Castello

Il Castello di San Michele, Ex Vetreria di Pirri, Ex Teatro Civico di Castello, il SEARCH

Uno dei monumenti più affascinanti della città è il Castello di San Michele situato sull'omonimo colle. La sua storia si snoda attraverso i secoli e arriva fino ai giorni nostri. A partire dal X secolo dc, epoca a cui risale il primo impianto con funzione difensive, il Castello fu completato sotto la dominazione pisana con l'aggiunta delle tre torri e l'inglobamento della chiesa altomedievale che recenti scavi hanno riportato alla luce. Da residenza nobiliare a caserma militare fino ad essere sdemanializzato, è stato poi oggetto negli anni '90 di un intervento, del Fondo di Investimento per l'occupazione, promosso dallo Stato di concerto con il Comune di Cagliari. Oggi il Castello conserva le tre torri e la cortina muraria, circondata dal fossato, ma ha subito una profonda trasformazione con strutture di acciaio e policarbonato che hanno interamente occupato la parte interna dell'edificio. Dal 2001 il castello di San Michele, gestito dalla società Sirai, viene aperto al pubblico ed è divenuto un centro d'arte e cultura polivalente, sede delle più importanti manifestazioni artistiche degli ultimi anni. L'inaugurazione ha visto come protagonista una mostra di grande pregio: “Da Renoir a Piccasso” che arrivava dal Petit Palais di Ginevra e girava per l'Europa in un percorso itinerante. Un curioso aneddoto accompagna l'arrivo di questa mostra a Cagliari, come ricordato da Fabrizio Frongia, presidente del Consorzio Camù. La mostra infatti si trovava al Palazzo Bricherasio di Torino proprio di fronte a quello della Rinascente il cui direttore Cammilleri, fratello del noto scrittore, era in procinto di essere trasferito a Cagliari. Pensò bene di proporre la mostra al Comune: fu un grande successo di pubblico con più di 35.000 visitatori paganti in due mesi e un padrino d'eccezione, il Principe Alberto di Monaco in visita di rappresentanza quell'estate nel capoluogo sardo.

Il percorso verso la riqualificazione di spazi culturali prosegue nel 2003 con i lavori di ristrutturazione e recupero, da parte del Comune di Cagliari, dei locali dell'ex Vetreria di Pirri. L'obiettivo è stato, fin dall'inizio, quello di offrire alla popolazione residente e ai turisti un centro polifunzionale per manifestazioni culturali e attività di carattere sociale, senza in alcun modo rinunciare alla radice storica dell'edificio conservata nella memoria dei pirresi e dei cagliaritani. Lo stabilimento è un esempio dell'architettura industriale della città legata al progresso economico e all'espansione degli inizi del secolo scorso. Nato come distilleria, negli anni successivi si trasforma in una vetreria, tanto che è ancora possibile individuare gli antichi forni di cottura del vetro in mattoni rossi refrattari con un' interessante architettura a corte. La gestione dell'ex Vetreria viene affidata nel giugno 2003 ad un'associazione di sette imprese cagliaritane “InMediaArte” che si propone di creare un centro culturale e di aggregazione sociale ma anche un luogo di incontro nel bacino del mediterraneo che metta in relazione tra loro le culture diverse dell'Europa. I servizi che InMediaArte propone sono svariati: dall'albergo diffuso all'attività convegnistica, dall'organizzazione di eventi ai laboratori artistici. Sempre nel 2003 la compagnia Cada Die teatro, che nel corso degli anni '90 aveva utilizzato uno dei grandi capannoni per renderlo un teatro funzionale, ha ripreso la sua attività , sospesa negli anni della ristrutturazione, nel nuovo teatro “La Vetreria”. Questo spazio può ospitare fino a 200 spettatori a cui si aggiunge nel 2006 un'altra parte dell'edificio, la Sala Rubino dove il Cada Die Teatro ha aperto la scuola di arti sceniche in collaborazione con InMediaArte. .

Un altro tassello si aggiunge al panorama dei monumenti recuperati con i lavori di restauro dell'ex Teatro Civico di Castello. La storia di questo teatro si snoda attraverso gli ultimi tre secoli e si intreccia con quella della città. Il primo vero spazio culturale di Cagliari fu praticamente raso al suolo dai bombardamenti del 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale. Rimasero in piedi solo la zona del foyer e i muri perimetrali della sala. Per oltre sessant'anni viene dimenticato nell'oblio dei ricordi fino alla campagna di restauro, fortemente voluta dal Sindaco Emilio Floris, iniziata nel 2004 e che ha previsto il risanamento conservativo delle parti originarie ancora integre. Due anni dopo, il 26 aprile del 2006 il Teatro Civico viene restituito alla città con uno spettacolo di musiche e cori dal titolo suggestivo “Il tempo ritrovato”. Sulla facciata principale i pannelli originali rinvenuti tra le macerie pubblicizzano l'evento con dei grandi manifesti. Da quella data questo nuovo spazio è gestito dall'associazione Arteficio la cui direttrice è Anna Maria Cabras , e oggi ospita manifestazioni culturali, concerti, spettacoli e cinema.

Il Comune di Cagliari, nel 2008, ha voluto valorizzare il sottopiano del Palazzo Civico, per lungo tempo destinato a deposito e oggi sede del SEARCH Sede Espositiva Archivio Storico Comunale. Si tratta di una sezione tematica dedicata alla Cagliari del Novecento, nel periodo in cui la città andava assumendo il volto moderno, uno spazio in cui i visitatori potranno trovare la memoria storica, le radici della città. Due le mostre permanenti allestite: una sulla costruzione del nuovo Palazzo Civico, l'altra sul Fondo Lepori, recentemente acquisito dal Comune. Il SEARCH offre un'ampia documentazione con 1500 foto a partire dalla fine del XIX secolo, 822 cartoline, centinaia di stampe e saggi su Cagliari, sia in forma cartacea che digitale. Gestito in un primo tempo dalla cooperativa Blu Pegaso, è passato recentemente alla società ItinerArte che ha già in carico le due torri di S. Pancrazio e dell'Elefante.