Reportage

Associazionismo giovanile e riqualificazione territoriale

Autore: Matteo Nieddu,
13 gennaio 2016, 12:08
Radiografia di un'associazione cagliaritana presente in 19 nazioni

Una panoramica:
Cagliari, “la città del sole”, con il suo clima quasi tropicale e la sua estate di oltre cinque mesi, sembrerebbe proprio l'habitat ideale per la proliferazione degli studenti universitari e lo sviluppo di corsi di studio. L'Ateneo cittadino conta infatti oltre 31mila iscritti distribuiti su 38 corsi di laurea triennali, 38 magistrali, 38 corsi di specializzazione e 43 altri corsi tra dottorato e master, facendo del nostro Capoluogo regionale un polo universitario di rilievo nazionale.

A partire dalle facoltà accademiche, si dirama su tutto il territorio regionale il fenomeno dell'associazionismo giovanile-universitario.
Iniziando ad affermarsi come movimento di aggregazione finalizzato allo sviluppo dei propri associati nei primi anni novanta, oggi sono diverse le associazioni presenti sull'Isola, ciascuna distinta per le proprie finalità e i propri mezzi. Ogni nucleo è differente, e, come spiega Gianluca Frongia, presidente di TDM 2000 (Terra Di Mezzo 2000): “non ci sono fotocopie di associazioni”.

La poliedricità della dimensione dell'associazionismo sardo, emerge rapidamente passando in rassegna alcune tra le numerose realtà impegnate in settori quali: l'inclusione sociale, la formazione, la cittadinanza attiva e il riconoscimento dei diritti degli studenti.
Una caratteristica delle associazioni [in generale] è la loro organizzazione in “capitoli”.

Molte associazioni, infatti, una volta costituite come nucleo operativo in un territorio, nel corso del proprio lavoro si espandono dando vita a degli omonimi capitoli in altri paesi. In questo modo, gli scopi perseguiti da un gruppo, legati a problematiche che interessano anche altri territori, hanno la possibilità di essere condivisi in succursale da altri poli operativi