Reportage

Viaggio tra i centri comunali d'arte e cultura a Cagliari

Autore: Barbara Piras,
1 luglio 2010, 13:41
Uno sguardo sulla proposta culturale cittadina.
La Galleria Comunale d'Arte a Cagliari
La Galleria Comunale d'Arte a Cagliari

Cagliari città culturale, non più un sogno ma realtà. Oggi l'offerta di spazi espositivi si è arricchita notevolmente grazie al recupero di importanti monumenti trascurati per lungo tempo. L'attenzione delle istituzioni ha permesso di restituire ai cagliaritani pezzi di storia della loro città.

La Galleria Comunale e il Museo d'Arte Siamese Stefano Cardu sono rimasti fino agli anni '90 i due principali centri propulsori dell'offerta culturale cittadina. La Galleria che ha sede negli spazi verdi dei Giardini Pubblici, fu realizzata nel 1828 per quanto riguarda il prospetto principale, mentre il blocco originario del fabbricato risale alla fine del 1700. In origine sede della polveriera regia, alla fine degli anni '20 fu oggetto di una radicale ristrutturazione: nel 1928 venne trasformata in galleria d'arte permanente. Bisognerà aspettare il 1999 per nuovi lavori di rinnovamento in seguito al dono della “Collezione d'Arte Francesco Paolo Ingrao”. Un acquisto fondamentale per la Galleria: la Collezione copre un arco temporale che attraversa tutto il XX secolo, a partire dalla metà dell'ottocento, e testimonia i movimenti artistici sviluppatisi a Roma, dal Secessionismo degli anni '10 ai travagliati anni della seconda guerra mondiale, dal dopoguerra agli anni '80. Si tratta di circa 650 opere, tra sculture e dipinti che trovano la giusta collocazione nei percorsi espositivi del nuovo museo. Nel 2003 nuovi interventi di restauro hanno ampliato gli spazi del museo con una nuova ala, ricavata dai locali che ospitavano la biblioteca e l'archivio storico, dove ha trovato collocazione la Collezione Civica degli artisti sardi: 74 opere tra dipinti e sculture che ripercorrono l'esperienza artistica in Sardegna dai primi del '900 fino al 1970.

Gypsum cardboard Childrens clothes Design of interiors

La storia del Museo d'Arte Siamese Stefano Cardu segue le vicende, dai contorni affascinanti, di questo nostro concittadino. Dopo circa vent'anni trascorsi in oriente, dove fece fortuna come impresario di grandi opere pubbliche, Cardu rientrò a Cagliari nel 1914 e decise di donare al Municipio una collezione di oggetti e armi orientali, circa 1300 manufatti di culture asiatiche diverse. La preponderanza di pezzi siamesi, risalenti al XIX secolo, è la principale caratteristica di questa raccolta che non ha uguali in altri musei italiani sia per numero che per varietà degli oggetti. La sua prima esposizione fu realizzata presso il Palazzo Civico di Via Roma e, dopo svariate vicissitudini, nel 1977 i materiali furono trasferiti nella Galleria Comunale d'Arte. Dal 1981 la collezione ha sede in un padiglione della Cittadella dei Musei.

Il panorama dell'offerta culturale cagliaritana si è ampliato a partire dagli anni '90 grazie alla rivalutazione di importanti monumenti e al cambio di destinazione d'uso di luoghi, un tempo abbandonati a sé stessi e oggi divenuti centri d'arte e cultura. Così sono ritornati alla città, dopo accurati lavori di recupero e grazie ad una politica di ingenti finanziamenti, l'Exmà, il Ghetto degli Ebrei, il Lazzaretto, il Castello di San Michele, le due torri pisane dell'Elefante e di San pancrazio, l'ex Vetreria. Negli ultimi anni l'amministrazione comunale, sempre più attenta all'esigenza di rivalorizzazione della città, ha riconsegnato significativi luoghi la cui storia si intreccia con quella del capoluogo sardo. Questa seconda fase ha interessato il sottopiano del Palazzo Civico che ospita il SEARCH, Sede Espositiva Archivio Storico Comunale, il Teatro Civico di Castello, la Galleria Umberto I (nota ai cagliaritani come la Passeggiata coperta del Bastione), la Galleria dello Sperone e l'ex Palazzo di Città.