Reportage

L’evoluzione delle cure per i deficit psichici

Autore: Maria Sciola,
5 marzo 2014, 12:19
Oggi l'aiuto ed il sostegno alle persone affette da una disabilità psichiatrica ha preso una nuova forma ed un nuovo colore. Lo “psichiatrico” non è più discriminato ma viene stimolato all'integrazione sociale accettando le condizioni di diversità, rispettando e sostenendo la persona.
L’evoluzione delle cure per i deficit psichici

Intervista ad Annalisa Mascia Presidente dell'Agape Società Cooperativa Sociale Onlus Cagliari

Non un nome scelto a caso quello della Cooperativa Sociale Onlus: AGAPE (dal greco ἀγάπη, agápē, in latino caritas) che significa amore disinteressato, fraterno, smisurato. Ovvero tutto ciò che sta alla base degli obiettivi, insieme alla centralità dell'utente e l'integrazione, prefissati già nel 2003 quando fu fondata da un' Equipe di professionisti, che si occupa di Servizi Psicologici, Socio – Sanitari e Educativi.

Annalisa Mascia è, da dieci anni, la Presidente della cooperativa: indirizzare non solo gli interessati ma anche la società a non vedere la malattia ma ad entrare in una visione di promozione della salute è quello che ora è diventato il motore della sua vita...

Chi sono i vostri pazienti?

“Sono in primo luogo persone con una propria dignità e personalità, ragazzi con diverse entità di disabilità.
E' proprio l'estrema sensibilità che li differenzia, i miei utenti sono dotati di un sesto senso.
E quando sento apostrofarli con termini quali “malato”, “sofferente” e poi vedo la loro innata capacità di soffermarsi su dettagli e situazioni che nella routine della vita quotidiana non avrei potuto cogliere, mi chiedo: “forse il reale sofferente, in realtà, sono io che non riesco più a soffermarmi sulle piccole, belle cose della vita...”
Possiamo assistere ragazzi dai 19 ai 59 o nelle “case” o tramite l'aiuto domiciliare che si svolge nel momento in cui ci sono risorse, regionali o familiari per famiglie che preferiscono avvicinarsi con un approccio graduale a questo mondo...”

Perché le strutture vengono identificate con la denominazione Case “protette”?

“Protette è un termine che non mi è mai piaciuto... protetti da cosa? Dalla società? O è la società che si deve proteggere da loro? E dopo un percorso di integrazione ancora dovremmo chiamarle protette? No, il termine “abitare assistito” è stato sempre il più adatto a descrivere quello che l'Agape è... la missione dell'abitare assistito”. L'idea che il paziente possa imparare ad autogestire il proprio contesto per uscire da una struttura residenziale ed imparare a vivere in propria autonomia per condurre una vita più regolare possibile .”

In che modo si ristabilisce e si tiene vivo il legame con la famiglia dei vostri utenti?

“In ogni struttura abbiamo un referente per la famiglia che settimanalmente lavora per ristabilire i rapporti ed i legami. Partendo dal presupposto che anche se il paziente è inserito in una struttura ha comunque un passato, un vissuto e degli affetti profondi che devono essere coltivati.”

Si illumina la Dott.ssa Mascia quando parla dei suoi collaboratori, “aiutare l'altro a 360° indica che devi avere degli operatori che sanno vivere a 360°. Per svolgere un lavoro al massimo bisognerebbe vivere al massimo. Quindi spesso si creano le classiche dinamiche familiari e non solo si arriva a gestire le situazioni professionali ma anche “amicali”. Quindi quello che noi facciamo per i nostri operatori è una terapia personale. Bisogna aver voglia di mettersi in gioco, andare oltre le difficoltà, sia da parte dell'operatore, che da parte dell'utente ma anche del datore di lavoro.
Gli operatori, tutti dotati di badge identificativo sempre presente e, per scelta, mai visibile, non indossano camici. Decisione rilevante, intrapresa al fine di una tortuosa via tra ciò che deve essere la sicurezza e quello che è valore. L'incommensurabile valore che nasce nella domanda “Chi è il paziente e chi l'operatore?”. Si, perché entrando nelle “case” si rimane qualche secondo interdetti a cercar di distinguere le diverse figure e questa è una delle più grandi conquiste per la cooperativa,  integrazione al 100%.”

Che attività vengono svolte all'interno delle case?

“Le attività svolte all'interno della casa non sono strutturate in maniera rigida. L'utente, deve prima staccarsi dal pensiero della malattia e poi aver voglia di fare un qualcosa che non venga imposto. Ecco perché la scelta di operatori con interessi e personalità differenti. Loro vengono scelti come modelli di riferimento. Operatori che si siedono a dipingere o a suonare la chitarra ed i ragazzi che sempre più volentieri partecipano e amano ciò che viene loro espresso come un piacere e non un'imposizione.”

Il Comune di Cagliari, grazie agli eventi ed alla possibilità, quindi, di poter far interagire i ragazzi alle proprie iniziative, aiuta la cooperativa.
“Realizzando attività o rendendo il più piacevole possibile i territori, si crea la possibilità di vivere al meglio la città perché , nel momento in cui tutti, nel nostro piccolo, svolgiamo correttamente il nostro lavoro, tutti possono beneficiarne contribuendo così ad un'economia sociale virtuosa.”

Nell'era dei social network, essa diviene una nuova via di promozione e conoscenza, essi infatti, negli ultimi anni, vedono triplicarsi i numeri delle persone che seguono e che si interessano alla cura della psiche... argomento fino a qualche anno fa lasciato ai margini della società, interessante solo per chi conosceva ciò di cui parliamo. Ora questa “promozione della salute” richiama moltissime persone che sui social seguono i ragazzi nelle loro attività, si affezionano e loro, quelle persone che solo qualche anno fa si nascondevano per paura del prossimo, non vedono l'ora di vedere una loro foto pubblicata e sentire l'amore del prossimo.

Inoltre...
Si sta lavorando e sarà ora attiva una carta servizi ovvero un documento pubblico nel quale saranno illustrati tutti i dettagli dei servizi e delle attività svolte dall'agape. Per far capire ed accettare il fatto che non si tratti più di malattia ma di promozione di salute.

Sede legale: Via Figari n. 7 - 09131 Cagliari