In ogni azienda sanitaria sono istituiti i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) il complesso dei servizi e delle strutture che programmano e realizzano gli interventi per la tutela della salute mentale. Ai DSM afferiscono i Centri di Salute mentale (CSM) luoghi di prevenzione del disagio sociale.
Ancora in fase di continuo miglioramento e improntato nella ricerca di vie innovative troviamo, inoltre, le Strutture psichiatriche socio-sanitarie residenziali o case “protette”, offerte in regime di assistenza pubblica ( http://www.aslcagliari.it/ ). Esse offrono supporto alla persona ed alla famiglia.
A Cagliari, diverse sono le cooperative che si occupano del recupero della persona, non solo quelle affette da un problema psichiatrico ma anche quelle che si trovano in un periodo temporaneo di difficoltà psicologica.
Le case protette non hanno niente a che vedere con le fredde strutture ospedaliere. Al loro interno, il paziente, non più esiliato dalla comunità, ottiene continui stimoli volti ad un nuovo ingresso nella vita sociale e ad una nuova integrazione.
Entrando in queste abitazioni veniamo accolti da ragazzi, tecnici e professionisti dell'assistenza, solari e sorridenti, ma un fatto ci colpisce più del resto... non indossano camici. Un dettaglio che evita di creare un divario o un disagio ai ragazzi.
Le case vengono irradiate da un sole che mette in risalto le pareti colorate di arancio, colori stimolatori di fantasia ed energia. L'ambiente ben strutturato è volto a mantenere una decina di persone.
L'assistenza dura 24h. Su 24h. E tra attività ludiche, passeggiate e chiacchierate capiamo il senso della parola “protette”, si tratta di una protezione emotiva che gli operatori donano ai loro utenti, non una protezione verso l'esterno che, al contrario, deve entrar a far parte della vita quotidiana ma quel sostegno che solo un ambiente familiare è in grado di radicare dentro di noi.