Reportage

Una nuova comunità cagliaritana in crescita: arrivano le badanti

Autore: Maura Madeddu,
7 maggio 2007, 13:04
Da qualche anno, la realtà delle badanti si è molto diffusa a Cagliari, complici l'avanzamento dell'età media e la relativa crescita della richiesta di assistenza agli anziani.

Strutture. Sportello Immigrazione - 2a parte

Limitatamente agli stranieri che si rivolgono allo sportello immigrazione, si rilevano:
- una percentuale del 97% ca. di ragazze provenienti da Russia, Bielorussia, Ucraina, Romania e stati dell' Ex - Unione Sovietica. Queste vengono in Italia spinte da una situazione di grave crisi economica nel paese nativo, che non fornisce quindi né lavoro né tanto meno prospettive future, per poter mandare avanti la famiglia che vi è rimasta, e lavorano solitamente come colf - badanti;
- una percentuale del 68% ca. di sudamericane, che vengono in Italia o per ricongiungimenti familiari o semplicemente per iniziare qui un nuovo percorso di vita. In questi casi scelgono di studiare o trovano lavoro come commesse o cameriere. Alcune di loro scelgono di lavorare come mediatrici culturali (come nel caso di Clara, ma sono poche);
- la comunità pioniera è quella Filippina, presente ormai da molti anni. Sono le persone maggiormente in regola con i documenti e i permessi di soggiorno, e lavorano anch'esse come collaboratrici domestiche.

Compito dello Sportello è quindi anche quello, ricordiamo, di favorire l'inserimento sociale: per fare ciò, vengono organizzati periodicamente incontri, seminari, feste dove le diverse comunità possono incontrarsi e interagire tra loro, e inoltre per ovviare alle difficoltà linguistiche si cerca di dar conoscenza e favorire l'inserimento degli immigrati nei corsi di lingua italiana per stranieri.
Vengono poi svolte attività di vero e proprio volontariato come la raccolta e la redistribuzione di indumenti, sostegno per l'inserimento nelle Asl e l'iscrizione a scuola dei bambini.
Per quanto riguarda i documenti, sono sempre di più i datori di lavoro interessati a fare un contratto regolare.
Nei casi di irregolarità lo Sportello interviene con la normativa stabilita dalla legge, consigliando agli immigrati cosa sia meglio fare.
In ogni caso sono costretti a tornare nel paese d'origine e aspettare lì i documenti per rientrare in Italia in modo regolare.
Diffondendo la normativa anche nelle lingue-madre degli stranieri, si vuole garantire una comprensione ottimale della procedura da adottare , cercando di far comprendere a datori e lavoratori che è importante regolarizzarsi, anche ai fini di una maggiore tranquillità personale di entrambi e di senso di libertà.
A volte l'irregolarità deriva semplicemente dall'inconsapevolezza e dalla non conoscenza delle leggi, anche da parte del datore di lavoro, specialmente nel caso in cui siano persone anziane che spesso non sono aggiornate in termini di leggi.
Molti aspettano la cosiddetta Sanatoria, come quella concessa nel 2004, senza sapere che lo stato italiano non ne prevede un utilizzo periodico e/o regolare (a differenza, ad es., della Spagna in cui per legge viene effettuata una sanatoria ogni 3 anni).
Nello specifico, la legge italiana prevede ogni anno un determinato numero di quote di ingresso stabilite dal Decreto Flussi. Dovrebbero essere i datori di lavoro a recarsi alla posta e, in seguito alla compilazione di moduli, richiedere le collaborazioni. Le richieste arrivano al Centro Smistamento di Roma che per segnalazione o per chiamata contatta le persone nel loro paese d'origine. Ai lavoratori viene dato un Visto d'Ingresso, con il quale dopo 8 giorni si reca col datore di lavoro alla Prefettura per il rilascio dei documenti. Tramite INPS e INAIL vengono sbrigate le pratiche per l'assicurazione e il contratto di lavoro. In seguito al contratto inizia il rapporto lavorativo.
( ved. Legge Bossi - Fini ).