Delle Filippine, circa 30 anni, nel suo paese si è laureata in Economia, ma lì non ci sono molte possibilità di lavoro in questo settore e qui la sua laurea non è riconosciuta.
È arrivata in Sardegna chiamata dalla cugina che già lavorava a Cagliari come badante, in quanto le avevano chiesto se conoscesse un'altra ragazza in cerca di lavoro.
Carol vive a Cagliari da otto anni, e prima che arrivasse qui il suo contratto di lavoro era già pronto; l'impiego le è stato fornito tramite il patronato Acli, un'associazione sindacale di stampo Cattolico presente con tante filiali su tutto il territorio nazionale.
Non è mai restata senza lavoro: anche in seguito ad un aborto spontaneo ha lavorato per 6 mesi in un call center, non potendo svolgere lavori molto pesanti. Rappresenta un caso atipico tra le badanti: lei vive qui col marito e la figlioletta, che essendo nata in Sardegna è a tutti gli effetti una cittadina italiana. Infatti Carol si è sposata nelle Filippine tre anni fa, e il marito l'ha potuta raggiungere dopo il matrimonio. Ora, da circa due anni, lavorano entrambi presso la stessa famiglia, come badanti di una coppia di anziani. La bambina vive con loro, è stata battezzata qui (sono di religione cattolica) e i genitori hanno intenzione di farla studiare a Cagliari, affinché possa integrarsi pienamente.
Carol dice di essersi perfettamente integrata a Cagliari, ha molti amici italiani e non si sente un'intrusa, nonostante l'indifferenza di alcune persone nei confronti degli extra-comunitari sia ancora molto pesante: "a volte, per strada, sentiamo delle battute o delle brutte parole, dette indirettamente nei nostri confronti pensando che tanto non capiamo. Quando sono arrivata qui, otto anni fa, parlavo solo inglese - è la loro 2^ lingua ufficiale - ma adesso parlo l'italiano, e soprattutto lo capisco molto bene".
Carol è molto soddisfatta anche del suo "ambiente di lavoro": la famiglia presso cui lavora tratta lei, suo marito e la bambina come persone di famiglia.
"Ma altre che fanno questo lavoro sono più penalizzate: per motivi economici e/o burocratici mariti e figli sono costretti a rimanere nel paese d'origine, e possono non vedersi anche per alcuni anni".
Ciò perché i biglietti aerei costano molto (nel caso delle Filippine, 1050 euro A/R per gli adulti e 600 per i bambini piccoli) ma anche per problemi relativi a visti e passaporti.
Carol ha un regolare permesso di soggiorno, che può essere rinnovato ogni due anni, ma ha intenzione di richiedere presto la Carta di Soggiorno, un nuovo documento ottenibile dagli stranieri che risiedano in Italia da più di sei anni e in possesso di un regolare contratto di lavoro.