La metà degli iscritti all'ateneo cagliaritano è fuori sede.
Questo è ciò che è emerso dalla ricerca “Social Welfare Student” finanziata dalla Regione, con la collaborazione dell’Ersu e del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università degli Studi di Cagliari.
Eseguita su un campione di 2836 studenti tra 31102 iscritti all'ateneo (dati Ufficio Statistico Unica e Bando Ersu 2011), l'indagine ha una visione multidisciplinare e analizza sia gli aspetti socio economici che quelli normativi del Diritto allo Studio Universitario. I riferimenti principali sono rappresentati da realtà europee nelle quali il diritto allo studio è un pilastro fondamentale in tutte le politiche sociali, economiche e giuridiche.
Alla base dello studio, due interrogativi di fondo: quanto costa essere studente nel nostro ateneo? E Cagliari, quanti e quali servizi assicura?
I dati parlano chiaro: i fuori sede spendono in media 607 euro al mese. Una somma di denaro cospicua, che le famiglie investono con tanti sacrifici per dare la possibilità ai loro figli di crearsi un futuro. Futuro che, tra l'altro, appare abbastanza offuscato ed incerto.
Dati recenti, emersi nel Consiglio Comunale del 4 aprile 2013, sembrano dimostrare che Cagliari debba ancora fare molto per essere una città a misura di studente. I fuori sede portano in città circa 100milioni di euro all'anno, 6682 euro in media a testa. Tuttavia, questo capitale, non viene sfruttato dal capoluogo in maniera adeguata: mancano spazi di aggregazione, i collegamenti pubblici sono carenti e gli abbonamenti a tariffa agevolata non valgono per i mesi di luglio e agosto.
La situazione è dunque particolarmente critica e, lo diventa ancora di più, se si considera che la maggior parte degli studenti proviene da famiglie monoreddito. Il rischio è quello di tornare indietro ai tempi in cui lo studio era un privilegio per pochi.
L'Ersu è l'ente regionale per il diritto allo studio universitario ed ha come scopo quello di permettere il raggiungimento dei più alti gradi d’istruzione e di preparazione professionale agli studenti più capaci e meritevoli, con incentivi economici, interventi di carattere sociale, orientamento verso Facoltà, istituti di istruzione superiore, corsi post universitari.
L'Ersu dunque, guidato dalla presidente Daniela Noli, da sempre attenta alle problematiche giovanili, tenta di garantire i servizi necessari agli studenti: borse di studio, posti alloggio presso le case dello studente, servizi di ristorazione, assistenza sanitaria, nonché tutta una serie di contributi di vario tipo.
Ma non è tutto. L'ente cerca anche di stimolare la vita culturale e sociale dei ragazzi attraverso accordi con varie organizzazioni culturali, nonché di migliorare il rapporto tra le pubbliche amministrazioni, i partners privati e i giovani attraverso lo sportello “Student Jobs”.