Reportage

Piste ciclabili e bike sharing per una città a misura di bicicletta.
Mauro Coni - Assessore al Traffico del Comune di Cagliari

Piste ciclabili: a tu per tu con l'assessore al traffico Mauro Coni

Cagliari cambia, si appresta a diventare "ciclabile" come le grandi capitali europee,  un passo necessario per una città che ambisce a diventare un importante punto di riferimento all'interno del  Mediterraneo e meta del turismo mondiale e così una mattina di primavera, insieme ai fiori sono spuntate le piste ciclabili.

In realtà, le novità legate al mondo delle due ruote come la realizzazione delle ciclopiste e il potenziamento del servizio di bike sharing sono solo un aspetto di un progetto più ampio dell'amministrazione comunale che prevede, più in generale, tutta una serie di misure atte a favorire la mobilità sostenibile in città. Tra queste troviamo la promozione della metropolitana leggera per gli spostamenti quotidiani, le pedonalizzazioni di interi quartieri e l'istituzione in autunno di una giornata durante la quale  sarà vietato l'utilizzo  dell'automobile. Tutte iniziative che, nel lungo termine, comporteranno innumerevoli vantaggi come la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico, il decongestionamento del trafffico, un miglioramento della mobilità ecosostenibile e la riduzione dell'incidentalità con conseguente aumento della sicurezza per le utenze deboli (ciclisti e pedoni).

Per capire qualcosa di più in relazione alla mobilità ciclabile in città, scoprire cosa succederà in futuro, quali mosse stia preparando l'Amministrazione comunale è venuto in nostro soccorso l'assessore al traffico del Comune di Cagliari Mauro Coni.

Realizzate le prime due piste cilabili a Cagliari (Via Dante e Via Dei Conversi), ultimata quella di Via Paoli. Entusiasmo, qualche critica, proviamo a fare un primo bilancio.

Non mancano le critiche ma in realtà sono riconducibili ad un unico problema, il fatto che Cagliari non avesse piste ciclabili. C'era un piano molto complesso ed elaborato che faceva parte della progettazione ma non era mai stato tradotto in qualcosa di concreto. Esisteva, inoltre, il pregiudizio che i cagliaritani non avessero la vocazione ciclistica e che il territorio non fosse adatto. Niente di più falso e noi l'abbiamo dimostrato, si presta il territorio e si prestano i cittadini.
Per fare le piste ciclabili così come per qualunque altra cosa servono soldi, fare i cordoli che può sembrare una cosa banale ha in realtà un costo, così come fare una pavimentazione adeguata e risolvere i problemi  in termini di traffico, legati ai nodi e agli attraversamenti.

Pista under construction via Sonnino CagliariQuali obiettivi si è prefissato per i prossimi anni e quali si prospettano essere i maggiori ostacoli nel perseguirli?

La mancanza di fondi si rivela uno dei maggiori ostacoli insieme al tempo,  per fare qualcosa si devono seguire delle procedure, in Italia sono necessari almeno tre anni dal momento della progettazione e i lavori vanno seguiti tutti i giorni. Noi abbiamo il dovere di fare con quello che abbiamo il minimo indispensabile, più che delle piste ciclabili abbiamo tracciato un percorso, un'icona, un simbolo. Non sono perfette perchè sono provvisorie, Under construction, più che piste ciclabili sono il tracciamento di aree di cantiere, spazi che stiamo ricavando per realizzare in futuro piste ciclabili belle e comode. Ci piacerebbe mettere una pavimentazione ambrata, colorata, le borchiette per segnalare il percorso anche di notte e i cartelloni ma tutto questo costa.
Il piano di Cagliari, costa ventidue milioni di euro ma abbiamo ottenuto dalla Regione poco meno di due milioni. Con questi soldi abbiamo iniziato dalle cose a maggiore efficienza, quelle più facili.

Sono previste nuove piste ciclabili nel breve periodo? Dove?

In futuro la pista di via Dante  dovrà arrivare fino a viale Cimitero, via Caboto, ce ne sarà una all'interno dell'autorità portuale fino a Su Siccu, in via Tramontana lungo la sponda del Canale, poi adesso ne faremo una intorno al Parco della Musica,  in via Sonnino e via Paoli sono già state fatte, e questo è quello che riusciamo a fare con le nostre risorse, i nostri due milioni di euro.
Nonostante l'arrivo dei finanziamenti regionali e le gare d'appalto per assegnare i lavori richiedano un'attesa di alcuni mesi, noi non possiamo stare fermi, possiamo fare di meglio, i lavori sono per ora temporanei e provvisori. In via dei Conversi abbiamo messo il cordolo, tutto quello che abbiamo fatto sinora ci è costato 10.000 euro. Poco, ma abbiamo avuto una risposta incredibile, sembra quasi che ci siamo proiettati in Europa ma per me non va ancora bene, perchè penso che dobbiamo fare qualcosa veramente di qualità, piste belle, protette, accoglienti in cui possano andare i bambini con il triciclo. Per me i soldi sono stati spesi bene, bisogna fare cose accattivanti,  che piacciano e siano percorribili in sicurezza.

Riguardo alla sicurezza, parliamo in particolare della via Dante, l'apertura degli sportelli rappresenta un reale rischio per i ciclisti?

Quello che abbiamo fatto è come un'area di cantiere, uno spazio che abbiamo iniziato a ricavare, che ha aumentato la sicurezza. È paradossale che si pensi siano pericolose per la sportellata di chi scende dalla macchina. L'idea che la via Dante sia pericolosa a causa di eventuali sportellate dal lato del passeggero risulta sbagliata da un punto di vista tecnico, infatti,  in via Dante abbiamo tolto la doppia fila e fatto la pista, sicuramente piccola quasi al limite, in passato però  i ciclisti passavano nella careggiata a sinistra rispetto alle automobili, quante sportellate  a sinistra rischiavano i ciclisti? Se c'erano 100 auto, 100 conducenti di conseguenza 100 sportellate. Il coefficiente di occupazione dei veicoli è 1 a 2, cioè ogni 100 autisti ci sono 20 passeggeri, il 20% delle aperture a sinistra riduce il pericolo e dunque la sicurezza è aumentata. I Ciclisti e chi scende dall'auto sono comunque sempre tenuti a fare attenzione. La sicurezza stradale si fa con attenzione, visibilità e rispetto delle regole.

I fautori della bicicletta di Città ciclabile, hanno sottolineato il problema della carenza di parcheggi per le bici, come pensate di risolverlo?

Il problema è legato alla carenza di fondi ma si sta trovando una soluzione. Una rastrelliera costa 1.300 euro, ce ne hanno chieste 30, quindi il costo totale arriverebbe a 30.000 euro.  Per farle abbiamo deciso di rivolgerci al fabbro del comune, siamo molto artigianali ma non ci stiamo fermando. I cittadini devono avere pazienza, chi più di me vorrebbe veramente delle cose belle? Voglio ricordare a tutti che Amsterdam, capitale delle bici, ha iniziato così come abbiamo iniziato noi, stiamo copiando.

Sempre a proposito dell'Olanda, recentemente è stato nella cittadina universitaria di Delft, un posto dove le persone che hanno scelto di spostarsi su due ruote anziché su quattro sono la regola e non l'eccezione. Questo viaggio ha in qualche modo inciso sulle scelte future?

A dire il vero ho capito che le rastrelliere in realtà non servono più di tanto, a Delft ne ho viste veramente poche ma c'erano migliaia di biciclette appoggiate al loro cavalletto.

Il servizio di bike sharing  in poco tempo ha raggiunto il tetto massimo dei 400 iscritti con una lista d'attesa di circa cinquanta persone, un grande successo ma cosa possiamo dire a chi ancora aspetta di usufruirne?

Attualmente abbiamo 5 cicloposteggi, compreso quello del Parco di Molentargius che però non fa parte del nostro sistema comunale,  a breve aggiungeremo altre 14 postazioni divise in 2 appalti da 6 e 8. Le prime 6, seguono un finanziamento del ministero pari a 216.000 euro per il bike sharing elettrico e verranno posizionate nei punti più alti della città. Questo progetto prevede dunque oltre alle sei nuove stazioni, una modifica delle 4 esistenti per accogliere il bike sharing elettrico.  Abbiamo, inoltre, altri 284.000 euro per le altre 8 stazioni tradizionali. In totale si raggiungerà un numero di 140 biciclette, al momento invece sono  35.

Qualche detrattore ma tanti sostenitori, cosa si sente di dire ai cagliaritani fiduciosi che aspettano e chiedono piste in tutte la città?

Le cose non si fanno in un attimo. La città è un organismo complesso, i processi di trasformazione durano decenni, i lavori spesso vanno avanti per anni. Le ztl e le aree pedonali, ad esempio, sono state iniziate 10 anni fa con la precedente amministrazione, che ha rifatto le pavimentazioni, ha rimesso in sicurezza palazzi che stavano crollando, ci ha dato degli strumenti che oggi noi dobbiamo accendere. Si tratta  di un percorso, noi continuiamo piano piano, ci aiuta molto lo spirito di emulazione, fa piacere vedere dei riscontri positivi sui quotidiani perchè è fondamentale che i cittadini si sentano parte integrante del progetto.