Reportage

Piste ciclabili e bike sharing per una città a misura di bicicletta.
Trova l'errore: Una persona ha fatto la cosa sbagliata

Città ciclabile Onlus Cagliari si racconta

Cittą Ciclabile onlus - logoUna città a misura di bicicletta, promuovendone l'uso in tutte le sue modalità d'utilizzo: spostamenti quotidiani, escursioni, passeggiate, ecoturismo e sport non competitivo, questo è il sogno e lo scopo perseguito dal 1993 dall'associazione Onlus Città Ciclabile Cagliari.
A raccontarci l'impegno, gli obiettivi raggiunti e le ambizioni per il futuro di questa organizzazione nata in sordina ma che oggi conta quasi 300 affiliati, sono proprio il Presidente Virgilio Scanu e il Vice Presidente Efisio Farigu.

Quando e con quali finalità è nata a Cagliari Città Ciclabile?
V. Scanu
: L'Associazione è nata negli anni 90, stiamo per festeggiare i nostri primi 20 anni ma non abbiamo ancora deciso se organizzare qualche festeggiamento particolare. Bisogna ringraziare i soci fondatori che sono ancora tra i nostri iscritti e tra i nostri dirigenti, che nel lontano 1993 quando parlare di bicicletta a Cagliari era veramente problematico, quasi impensabile, hanno avuto l'idea di creare quest'associazione con finalità che tuttora sono più che valide. Il nostro obiettivo, infatti, è la promozione dell'uso quotidiano della bici nel rispetto ambientale, finalità validissime che fanno parte integrante del nostro statuto e che noi attualmente cerchiamo di rafforzare.

Come perseguite i vostri obiettivi?
V. Scanu
: In questi prossimi giorni intendiamo organizzarci ancora meglio, perchè grazie alle iniziative e alle battaglie svolte in questi anni  il movimento è cresciuto notevolmente. Abbiamo continuamente nuove adesioni, perciò stiamo pensando di canalizzare le esigenze e le richieste da parte della gente per avere una partecipazione maggiormente attiva. Abbiamo creato  una serie di gruppi tematici, dove ognuno contribuirà a sviluppare e analizzare tutte le criticità che possono esserci in un determinato segmento, in un determinato settore per poi proporre iniziative ad hoc, come appunto la promozione di piste ciclabili, le attività didattiche e l'educazione nelle scuole che rientra in un progetto FIAB di cui noi facciamo parte.

Come siete legati alla FIAB la Federazione Italiana Amici della Bicicletta?
E. Farigu
: Noi facciamo parte della FIAB, l'Organizzazione nazionale che raccoglie oltre 300 associazioni locali sparse in tutta Italia, coordinando tutto. Ormai la Federazione ha raggiunto una forza tale che riesce a dialogare col parlamento per realizzare leggi nazionali che favoriscano l'uso della bici, facilitandone l'utilizzo.

V. Scanu: Bisogna sottolineare che siamo presenti anche a livello europeo, FIAB e Città ciclabile Onlus fanno parte dell'European Cyclists' Federation, una confederazione presente a Bruxelles. Grazie anche al movimento Salvaiciclisti, 80 deputati stanno portando avanti le nostre istanze a livello parlamentare e sono allo studio anche alcune  modifiche del codice stradale.

Per quanto concerne le istituzioni cittadine, come sono i rapporti?
V. Scanu
: I rapporti sono buoni, per adesso c'è stata una consultazione costante. Noi però chiediamo maggiore partecipazione, vorremo che a livello comunale, provinciale e regionale ci fosse la realizzazione di consulte ad hoc. Lo statuto comunale, infatti, prevede che le associazioni iscritte all'albo siano consultate per le iniziative nel loro settore di competenza.

E. Farigu: Siamo stati più volte in Commissione viabilità e trasporti e hanno accolto tutte le nostre istanze con un ordine del giorno. Abbiamo un ottimo rapporto per quanto riguarda la parte politica, invece è minore il dialogo con l'ufficio, con l'apparato amministrativo.

Quali sono le maggiori difficoltà che incontrate nello svolgere il vostro lavoro?
V. Scanu
: Una delle maggiori difficoltà è stata l'assenza di piste ciclabili, anche i nostri simpatizzanti erano frenati, non partecipavano ai nostri eventi per questioni di sicurezza. Il fatto che  ci siano stati questi segnali (la realizzazione delle due prime piste ciclabili a Cagliari), ci rafforza, possiamo portare avanti nuove richieste e quindi quello che vogliamo dire all'Amministrazione comunale è di avere più coraggio.  Gli interventi di questi giorni  sono stati effettuati quasi a costo zero, per realizzare le piste  non ci vogliono infrastrutture enormi, in molti casi basta la segnaletica orizzontale.

Voi cosa ne pensate delle due nuove piste ciclabili di Cagliari?
E. Farigu
: In realtà sono embrioni di piste in corso di costruzione, manca ancora tutta una serie di interventi sulla sicurezza che riguardano gli incroci, infatti, dovranno essere colorati per segnalare il pericolo alle auto. Abbiamo già richiesto all'Assessore al Traffico Mauro Coni, l'immediato inserimento di barriere fisiche in prossimità della rototaria di via dei Conversi.

V. Scanu: Al riguardo, avevamo chiesto anche in passato di poter visionare i progetti e poter dare il nostro parere ma non è andata così. Abbiamo comunque fatto una serie di osservazioni al progetto che per noi nell'insieme andava bene, raccoglieva in buona parte le nostre proposte però seguendo delle nostre ulteriori indicazioni si sarebbe potuto e si potrà in futuro limitare l'aggravio dei costi.
Quando si fa una progettazione della viabilità di oggi, bisogna avere un'ottica di lungo periodo.   Dobbiamo realizzare quella che vorremo fosse la viabilità nel 2020, nel 2030, quindi bisogna che l'Amministrazione e l'Assessore al traffico Mauro Coni operino in questo modo e abbiamo una visione più generale. Non sempre i cittadini approvano subito i cambiamenti, ci sono delle resistenze ma con una visione di lungo periodo siamo sicuri che alla lunga ci sarà un importante ritorno d'immagine per Cagliari, si realizzerà una vera e propria rivoluzione culturale.

Quale città si distingue in Italia per la mobilità ciclabile?
V. Scanu
: In generale la regione modello è il Trentino Alto Adige, nello specifico la città di Bolzano ha fatto passi da gigante per la mobilità ciclabile anche dal punto di vista del turismo.

E. Farigu: Tantissime persone anche dalla Sardegna, scelgono di fare le vacanze nei posti in cui si trovano percorsi ciclabili, c'è una crescente domanda di questo tipo di servizi, ad esempio noleggio di bici per la pedalata assistita e specifici percorsi in discesa.

V. Scanu: La Regione Sardegna, dato che si parla sempre di destagionalizzare il turismo,  potrebbe puntare su queste attività da ottobre a novembre, tanta gente verrebbe volentieri. Ora si sta creando Bicitalia una rete nazionale di tutte le piste ciclabili presenti nel territorio nazionale e Albergabici  una rete di  hotel e strutture ricettive legate al mondo della bici.

Un parere sul Bike sharing?
E. Farigu
: Il bike sharing nasce per gli spostamenti cittadini brevi, nella prima mezz'ora non si paga per poter funzionare a Cagliari deve essere gestito in modo diverso, servono innanzitutto i percorsi ciclabili. Dovremo ispirarci alle città spagnole e ad Alghero, città all'avanguardia in Sardegna, dove ai turisti non vengono date le biciclette col metodo del bike sharing ma devono essere  noleggiate, così si creano ulteriori posti di lavoro. A Cagliari dovremmo fare la stessa cosa, bike sharing per i cittadini e noleggio per i turisti.

V. Scanu: Per funzionare bene il bike sharing deve essere diffuso in maniera capillare in città e nell'hinterland. Abbiamo proposto delle postazioni ulteriori a quelle esistenti ma bisogna integrare il sistema con i comuni vicini.

Organizzate numerose manifestazioni ed eventi, quale ha avuto maggior successo e partecipazione?
E. Farigu
: Sicuramente Bimbinbici (la manifestazione che coinvolge oltre 200 città italiane, si svolge a maggio, i bambini fino agli 11 anni si ritrovano insieme per pedalare in sicurezza nelle strade della loro città) preceduta da un grande lavoro di promozione nelle scuole e collaborazione con i dirigenti scolastici. Alla fine c'è stato un buon risultato, grande partecipazione e grande richiesta, eravamo oltre 200.  Una simile affluenza è un grande successo, soprattutto per la presenza dei bambini e il loro entusiasmo.

V. Scanu:  Abbiamo iniziato un'attività importante di collaborazione con le scuole, stiamo lavorando con i comuni di Quartu, Monserrato, Selargius e adesso anche Cagliari. Per ora ci siamo occupati solo degli studenti delle elementari ma in futuro arriveremo anche nei licei e nelle università. Le scuole ci chiamano perchè i bambini, che hanno partecipato alla manifestazione Bimbinbici, stanno chiedendo ai loro insegnanti di invitarci per parlare  di mobilità ciclabile.
Prenderemo contatti con gli istituti, abbiamo già ottenuto la disponibilità dell'Assessore alla cultura Enrica Puggioni e di Francesca Ghirra Presidente della Commissione Cultura e stiamo preparando un programma organico. C'è una certa disponibilità, speriamo di passare dalle parole ai fatti.
Attualmente, ci hanno già chiamato la Scuola Satta, il Convitto, la Scuola di Via Stoccolma, dove abbiamo fatto educazione stradale a tanti bambini, ora ci organizzeremo per fare un lavoro continuo durante tutto l'arco dell'anno e non solo in occasione di Bimbinbici.

E. Farigu: Non bisogna dimenticare un altro importante evento che si è tenuto l'anno scorso a settembre, si tratta della settimana della mobilità sostenibile una manifestazione a livello europeo. Ogni giorno abbiamo realizzato delle postazioni in diverse parti della città, abbiamo fatto promozione della nostra attività e una raccolta di firme per una nuova infrastruttura un passaggio pedonale-ciclabile tra La Palma e l'Amsicora, che è ancora in discussione. Infine, abbiamo fatto un sondaggio sull'opinione della gente, non abbiamo ancora i risultati ma comunque la maggior parte delle persone ha dichiarato che se ci fossero le piste ciclabili andrebbe in bici.

Qual'è il vostro auspicio per il futuro?
E. Farigu
: Io vorrei che l'Italia diventasse un paese come la Danimarca, il più civile. La società danese si basa su bambini ed anziani, se vivono bene loro significa che tutta la società sta bene. Il mio sogno è che i bambini possano andare in bici a scuola da soli in autonomia e  sicurezza, solo allora saremo un paese civile.

V. Scanu: Noi come associazione promuoviamo tutta la mobilità sostenibile, non solo l'uso della bicicletta ma anche la metropolitana di superficie leggera e  vorremo che nelle arterie principali della città ci fossero più corsie preferenziali per far circolare meglio i bus, inoltre, sarebbe bene se questi fossero più ecologici e meno inquinanti. Le piste ciclabili vanno bene, ma noi vorremo che si realizzassero delle "Zone 30" con tale limite di velocità, non ci sarebbe bisogno di piste ciclabili se il traffico fosse moderato si potrebbe andare in bici normalmente, con maggiore sicurezza per pedoni, ciclisti e automobilisti. Il mio auspicio, in sostanza, è vivere in una città che garantisca a tutti la mobilità sostenibile.