Reportage

Marina: il biglietto da visita della città

Autore: Alessandro Solinas,
17 luglio 2012, 10:24
Nel quartiere di fronte al porto percentuale record di residenti immigrati
Quartiere la Marina - piazzetta Savoia (foto Mario Lastretti)

La nuova vita del quartiere Marina, cuore della cultura di Cagliari

Il rito si ripete ininterrotto da alcuni anni, sempre nella seconda settimana di settembre, quando migliaia di persone si riversano nelle strade della Marina alla ricerca di cibo per la propria mente. Incontri, reading, spettacoli, concerti, performances culinarie, mostre e laboratori, ossia lo sfizioso menù culturale offerto dal Marina Cafè Noir, il festival di "letterature applicate", di scena dal 2003 tra le vie e piazze del quartiere. Lunghissima la lista di artisti e scrittori di livello internazionale: citarne alcuni (Roberto Saviano, Paco Ignacio Taibo II, Francesco Abate e Michela Murgia, i Sikitikis, Antonello Salis) finisce per fare torto a molti altri. Marina non è più il quartiere debilitato dallo spopolamento. Marina Cafè Noir (organizzato dall’associazione Chourmo) e le altre iniziative culturali le hanno restituito un po’ di energia.. "Le esperienze come la nostra hanno contribuito a cambiare Marina -afferma convinto di Giacomo Casti, presidente di Chourmo- tanto che qualcuno si spinge a chiamare piazzetta Savoia il salotto culturale della città. 15 anni fa Marina era conosciuta soprattutto per le trattorie ed era un luogo poco frequentato". Oggi è tutto cambiato: "chi ha cercato di investire in cultura ha fatto del bene a questo quartiere". Non mancano tuttavia quelli che storcono il naso: "alcuni ritengono che ci sia una saturazione di queste esperienze. Altri, residenti, che si alzano alle cinque del mattino per andare al lavoro, si lamentano (magari legittimamente) della gente in giro per le strade fino alle due di notte". Tuttavia "rimane il fatto che una città come la nostra con una vocazione turistica reale ma ancora non sviluppata deve investire nei suoi quartieri storici". Castello è Marina meritano una profonda riflessione: "bisogna tutelare i residenti, tenendo però conto che quelli di Marina sono i luoghi ideali per bellezza e praticità sui quali vanno pensate nuove strategie culturali e sociali". D'altronde, che i gusti e gli interessi dei turisti non siano più quelli tradizionali, lo dicono gli studi statistici e lo conferma l'esperienza: "in 10 anni ci siamo accorti  che sempre  più  persone  girano alla ricerca di avvenimenti come il nostro". Eppure, a livello nazionale, c'è chi etichetta la cultura come risorsa improduttiva: "questo è drammatico. In un posto come l'Italia non investire in cultura e un mix di follia e stupidità. Per alcuni invece la ricchezza passa unicamente attraverso il mattone o, ad esempio l'industria pesante. Ma non hanno capito dove vivono, non hanno capito che siamo al centro del Mediterraneo, incastonati in una gemma meravigliosa e ne rappresentiamo una delle parti più preziose, che merita di essere condivisa, vissuta, attraversata".

Marina Cafè noir si appresta a celebrare degnamente il suo 10º compleanno. La prima edizione, nel 2003 decollò dopo un lavoro messi in moto diversi anni prima: "nasce da una rete di amicizie, relazioni, situazioni in sintonia che hanno cercato il sistema per migliorare l'humus culturale e sociale". Da allora, tanto e meritato successo per “un festival  partito come una piccola festa di quartiere, autofinanziata e autogestita. Oggi la rassegna dura quattro giorni ma la preparazione ci impegna per tutto l'anno". Ogni edizione un tema diverso: "viene deciso attraverso mesi di confronto all'interno del gruppo, alla ricerca di parole chiave e suggestioni capaci di concettualizzare un anno di lavoro e collegare gli ospiti”. L'anno scorso si è scelto di parlare di "strade", quelle per accogliere, per condividere. Il titolo ideale per una manifestazione all'interno di un quartiere multirazziale: “le strade hanno una caratteristica essenziale: quella di incrociarsi. Il tema ha rappresentato bene il momento che stiamo vivendo, in cui il futuro passa per strade ancora da scoprire, da praticare". Intanto, a proposito di futuro prossimo, per l'edizione numero 10 non dovrebbero mancare sorprese e grandi ritorni. Tra gli ospiti che un giorno vorrebbe avere al festival, Giacomo Casti fa un nome su tutti: Eduardo Galeano, il giornalista e scrittore uruguaiano “al quale ci sentiamo tutti legati”.

A settembre Marina Cafè Noir compie 10 anni