Reportage

Una piccola città diventa grande: Il Cagliari Calcio

Autore: Laura Puddu,
31 gennaio 2011, 12:41
Quando una città meridionale vince per la prima volta lo scudetto.
Gigi Riva - gentile concessione www.gigiriva.it
Gigi Riva - gentile concessione www.gigiriva.it

Storia seconda parte. Dal 1979 ad oggi

Il Cagliari ritorna il serie A nel 1979 ma gli Anni '80 portano una profonda crisi nell'ambiente rossoblu; si va persino vicino alla cancellazione della Società.
Grazie a giocatori come Piras, Selvaggi, Lamagni, Brugnera e Marchetti il Cagliari si salva per quattro anni, prima di retrocedere nuovamente in serie B nel 1983. In questa categoria si fa tutto più difficile: vi sono pochi mezzi e non poche polemiche nell'ambiente.

Gigi Riva diventa presidente della squadra nel 1986, arriva a dare le dimissioni ma rientra per salvare la “sua” squadra.
In questi anni la Società è coinvolta nello scandalo del calcio italiano (dopo la retrocessione sul campo nella stagione 1985-86 ed un ripescaggio, riceve 5 punti di penalizzazione per la stagione che segue): nel 1987, la retrocessione in serie C1.
In questa categoria il Cagliari trascorre due stagioni (nella prima si rischia addirittura la retrocessione in Serie C2).
Per fortuna, arriva il nuovo Presidente Tonino Orrù: assume Carmine Longo come direttore sportivo e Claudio Ranieri come allenatore. Questo trio (Orrù-Longo-Ranieri) è miracoloso: in due anni si passa dalla serie C alla A e dopo otto anni di sofferenze si può giocare nuovamente nella massima serie; a portare fortuna, anche il vecchio stadio Amsicora (il Sant'Elia viene ristrutturato in vista dei Mondiali del 1990).

Il “Cagliari Football Club” si rinforza. Arrivano Gianfranco Matteoli (uno dei sardi più forti di tutti i tempi; per lui è un sogno vestire la maglia rossoblu) e tre uruguayani: Enzo Francescoli (un fuoriclasse voluto dalle squadre più forti, tra cui anche la Juventus per sostituire Platini), Josè “Pepe” Herrera (un terzino che può giocare anche a centrocampo) e Daniel Fonseca (un giovane e promettente attaccante che si è appena messo in luce ai Mondiali di Italia '90).
Ma, nonostante questi acquisti, i due successivi campionati si chiudono con una salvezza sofferta.

Nell'estate del 1992, la famiglia Orrù cede la Società ad un giovane imprenditore di Sanluri: Massimo Cellino; ancora oggi è a capo della squadra ed è il Presidente con la militanza più lunga nella storia del “Cagliari Football Club”. L' “era Cellino” comincia nel migliore dei modi: nella stagione 1992-93 il Cagliari (allenato da Carlo Mazzone) si qualifica per la Coppa UEFA; l'anno successivo (allenato da Bruno Giorgi) arriva alle semifinali, perdendo con l'Inter che sarà la vincitrice della competizione.

La fine degli anni '90 vede la squadra retrocedere in serie B nel 1996-97 e risalire subito l'anno dopo; nel 1998-99 la salvezza e ancora la retrocessione nel 1999-2000.
Il Cagliari gioca ben quattro stagioni nel campionato cadetto, finalmente, nel 2003-2004 tornano in serie A; grande merito va al fuoriclasse (sardo) Gianfranco Zola ed all' allenatore Edy Reja.
Dal 2004 ad oggi i rossoblu si sono sempre salvati e non hanno mai abbandonato la massima serie, anche grazie a giocatori come David Suazo, Mauro “Ciccio” Esposito, Antonio Langella, Daniele Conti, Robert Acquafresca, Alessandro Matri, Andrea Lazzari, Davide Biondini, Alessandro Agostini e Federico Marchetti (molti dei quali hanno vestito la maglia della Nazionale italiana). Parecchio merito va attribuito anche ad allenatori come Marco Giampaolo, Davide Ballardini, Daniele Arrigoni, Nedo Sonetti e Massimiliano Allegri.