Reportage

Una piccola città diventa grande: Il Cagliari Calcio

Autore: Laura Puddu,
31 gennaio 2011, 12:41
Quando una città meridionale vince per la prima volta lo scudetto.
Il Cagliari  - gentile concessione www.gigiriva.it
Il Cagliari - gentile concessione www.gigiriva.it

Storia del Cagliari Calcio

Il “Cagliari Calcio” (sito ufficiale www.cagliaricalcio.net) nasce ufficialmente il 30 maggio del 1920, grazie al chirurgo Gaetano Fichera, che fonda il “Cagliari Football Club”, anche se la prima vera partita viene disputata nei primi del Novecento tra alcuni studenti cagliaritani ed una squadra di marinai genovesi: la sfida si svolge in Piazza d'Armi, che il giorno è allagata a causa di un acquazzone; si gioca con un pallone di cuoio dalla forma più o meno sferica; come porte vengono utilizzati dei tronchi d'albero. Vincono i liguri perché più abili e più forti.

La prima gara ufficiale si gioca l' 8 settembre 1920; i colori ufficiali sono nerazzurri e la squadra avversaria è la Torres. Il primo torneo ufficiale è invece la Divisione Meridionale, nel girone laziale umbro.
E' nel 1927 che i colori sociali del Cagliari diventano il rosso ed il blu, perché sono i colori della città (riportati anche nel gonfalone e nella bandiera cittadina).
Nella stagione 1929-30 si decide di acquistare anche giocatori non isolani per rafforzare la squadra che, non a caso, disputa un ottimo campionato. Motivati da questo successo, arriva dall'Ungheria un allenatore fortissimo: Ernest “Egri” Erbstein: con lui in panchina il Cagliari vince il proprio girone di Prima Divisione e, per la prima volta, accede al campionato di serie B.
Il momento favorevole dura però poco e, causa la mancanza di risorse finanziarie, la società cede i suoi pezzi pregiati (tra cui proprio Erbstein).
Nel 1935, arriva il fallimento della società, che rinasce immediatamente con l' Unione Sportiva Cagliari (raccoglie l'eredità sportiva della società che si era appena sciolta).

La Seconda Guerra Mondiale porta alla sospensione dei campionati di calcio maggiori ed il Cagliari gioca dunque campionati minori e poco importanti (e poco interessanti sotto il profilo tecnico), ma lo sport è fondamentale per dimenticare momentaneamente la tristezza e le sofferenze generate dalla guerra.

Figura importante nella storia del Cagliari Calcio è quella di Domenico Loi: presidente della società dal 1949 al 1952, trasmette tanto entusiasmo e voglia di fare alla squadra; grazie a lui, gli anni '50 sono grandiosi perché possiede le competenze adatte e le risorse finanziarie per poter intraprendere un ciclo positivo.
Prima la serie C, poi la promozione in B proprio l'anno in cui la squadra passa ad Enrico Sforza a metà campionato.
La stagione 1953-54 (Pietro Leo è il presidente) sembra quella perfetta per provare a raggiungere la massima serie ma, purtroppo, il Cagliari perde agli spareggi.
L'ambiente si demoralizza e sono anni non felicissimi.

E' nella stagione 1963-64 che il Cagliari Calcio ottiene finalmente la promozione in serie A.
Nel suo primo campionato maggiore (stagione 1964-65) fanno parte della rosa giocatori come Martiradonna, Cera, Greatti, Nenè e soprattutto Gigi Riva. Il girone di andata è negativissimo, poi compensato da un ottimo girone di ritorno.
Due stagioni più tardi, Gigi Riva vince il titolo di capocannoniere della serie A per la prima volta e il Cagliari è la squadra che incassa meno gol di tutte.
Nella stagione 1968-69 lotta fino alla fine per la conquista dello scudetto (vinto poi dalla Fiorentina) e, nella stagione successiva, vince il suo primo (e unico, fino ad ora) scudetto: l'allenatore è il “filosofo” Manlio Scopigno; la squadra perde solamente due partite e subisce 11 reti; Gigi Riva vince ancora una volta il titolo di capocannoniere del torneo.
I giocatori Riva, Albertosi, Cera, Domenghini, Niccolai e Gori disputano immediatamente dopo la fine della stagione il mondiale del 1970 raggiungendo la finale (persa poi con il Brasile di Pelè).
Il Cagliari, sull'onda di questa impresa irripetibile, avrà anche uno stadio all'altezza: il nuovo Sant'Elia. Sarà abbandonato il vecchio Amsicora (qualcuno l'ha definito come “un cortile di caserma”).

Le stagioni seguenti alla “storica” vittoria non sono felici, a causa soprattutto dell'infortunio riportato da Gigi Riva nella partita Austria-Italia del 31 Ottobre 1970 (che condizionerà non poco il rendimento dei compagni rossoblu): in quell'occasione, il terzino Holf gli frattura tibia e perone. Nella stagione 1971-72, il Cagliari accede alla Coppa UEFA 1972-73 ma è eliminato al primo turno dall'Olympiakos; ciò segna l'inizio di un declino che porterà alla retrocessione nel campionato cadetto nel 1976.