Reportage

Dal 1700 ai giorni nostri, alla scoperta del primo teatro della città, in un'altalenante storia sospesa tra fallimenti e gloriosi successi.
Piero Schiavazzi
Piero Schiavazzi

Il repertorio del Civico e i suoi grandi artisti

Le rappresentazioni avevano luogo in tre stagioni all’anno: d’Estate, d’Autunno e a Carnevale. Visto il basso costo il repertorio, sempre abbastanza aggiornato e di alta qualità artistica, era costituito specialmente dall’opera buffa. Soprattutto per le stagioni di Carnevale invece si allestivano i balli.


Fino al 1831 la ricostruzione del repertorio è incerta. Il panorama degli autori è molto vario. Tra le opere indicate nei libretti, vi sono quelle dei napoletani Giovanni Paisiello, Pasquale Anfossi, Pietro Carlo Guglielmi e Giuseppe Gazzaniga, considerati precursori di Rossini. Poi ancora grandi nomi, come Domenico Cimarosa, Giovanni Simon Mayr, Niccolò Piccinni, Salieri, e altri autori di spicco, come Marco Portogallo, Ferdinando Paër, Stefano Pavesi, Giuseppe Farinelli, Valentino Fioravanti, Francesco Antonio De Blases, Giulio Sarmiento, Luigi Mosca, Vincenzo Puccitta.

Di notevole fama anche gli autori locali, come il medico cagliaritano Antonio Marcello, primo nell’aver composto melodrammi tragici in lingua. Di lui si ricordano Marcello, La morte del giovane Marcello e Olimpia, ovvero l’estinzione della stirpe di Alessandro il grande, tutte opere ispirate a episodi della storia greca e romana. Il teatro ospitò anche “sardi d’adozione”, come il romano Domenico Sigismondi, che scrisse quattro drammi giocosi appositamente per il Civico.

Nel 1813, quando una tremenda carestia e un’epidemia di vaiolo vessarono l’isola, il teatro interruppe le stagioni d’opera proprio quando iniziava ad affermarsi il genio di Rossini. Il repertorio d’opera cedette così il posto a quello più economico di prosa: tra gli autori più rappresentati e acclamati, Goldoni, Corneille e Tirso de Molina.

Dopo la crisi economica degli anni Venti, si giunse alla ripresa degli anni Trenta. Sono questi gli anni più felici nella sua storia, all’insegna di grandi autori: Rossini, Paisiello, Donizetti, Bellini.Di quest’ultimo riscosse una notevole successo Norma, anche grazie alla magistrale interpretazione delle due cantanti Teresa e Annetta Brambilla.
Grande protagonista del Civico fu poi, ovviamente, Verdi, con l’attesissimo e tempestivo Nabucco per inaugurare la stagione di Autunno del 1844, poi con I Lombardi alla prima crociata, La Forza del destino, Giovanna d’Arco, l’Aida, Il corsaro, Rigoletto,La traviata, per citarne solo alcune.
E poi fu la volta del Don Giovanni di Mozart, nel 1882, di Beethoven (la cui prima esecuzione si tenne nel 1888), di Wagner, di Puccini.

Tanti i grandi artisti accolti al Civico. Indimenticabile il tenore cagliaritano Piero Schiavazzi, talmente conteso dai teatri della città perché in grado da solo di assicurare il successo di una stagione, da essere divenuto un mito. Degno di nota anche il giovane tenore Angelo Masini, scoperto nella sua Forlì dall’impresario Battista Varsi, e esordiente proprio al Civico, prima di calcare i palchi dei più grandi teatri. Ancora l’eccezionale baritono Pasquale Amato, la cui fama negli Stati Uniti raggiunse quella di Caruso; e i due soprani Carmen Melis, cagliaritana di fama mondiale, e Licia Albanese.