Reportage

Dove comincia l'eterna storia d'amore tra l'uomo e il suo “migliore amico”.
Giochi in canile
Giochi in canile

Vita in canile

Da randagio ad “adottabile”

Quanto costa al comune di Cagliari ogni singolo cane ospitato presso il canile municipale? Ben 800 Euro all’anno. Moltiplicate la cifra per 200 (ovvero il numero di unità che, mediamente, il canile ricovera) e saprete quanto sia importante, per coloro che si occupano della salute e del benessere degli animali all’interno della struttura, riuscire a “sistemare” in famiglia il maggior numero possibile di esemplari.

Quando arriva al canile, di solito, il soggetto tipo non è affatto in buona forma. Normalmente si tratta di cani abbandonati, a volte vittime di attacchi da parte di altri randagi o, purtroppo, presi a botte da un padrone incivile, spesso con qualche malattia, pieni di parassiti (pulci e zecche), per non parlare del gran numero di cagne gravide che vengono consegnate alla cattività da padroni che non hanno nessuna voglia di accollarsi anche la cura dei cuccioli in arrivo. Se si tratta di cani con il microchip, ormai obbligatorio per permettere un censimento delle unità cinofile presenti sul territorio e regolarmente registrate dai loro padroni, se ne identifica il proprietario e vengono restituiti. Il canile, infatti, non accetta di prendersi cura di bestie che potrebbero tranquillamente continuare ad essere accudite dai loro padroni. Perciò, se vi siete stancati di “Fido”, l’unica cosa saggia che potete fare è cercargli un altro padrone.

Una volta preso in consegna, l’animale viene visitato dal veterinario che ne accerta le condizioni. La prassi, a questo punto, prevede che: se si tratta di cuccioli devono essere opportunamente vaccinati, se si tratta di cagne non gravide vengono sottoposte a sterilizzazione, se, al contrario, aspettano dei cuccioli si fa procedere la gravidanza fino al parto, si attende un tempo “tecnico” e poi le si sottopone a sterilizzazione, per tutti i soggetti, poi, è obbligatoria la profilassi anti parassitaria. I cani con malattie contagiose vengono messi in “quarantena” e in isolamento finché non guariscono.

Questo è quanto prevede la legge, gli unici interventi per cui è predisposto il finanziamento.”Ma, - precisa il direttore, nonché veterinario, del canile di Cagliari dott. Frongia.- qualora ci si trovasse di fronte altri tipi di patologia da curare, qualche osso rotto su cui intervenire, ad esempio, capita spesso, magari a causa di incidenti stradali, non ci tiriamo indietro, cercando comunque di far quadrare il bilancio risparmiando su qualcos’altro e incentivando quanto più possibile le campagne per l’adozione”.

Vi è, inoltre, una figura professionale piuttosto importante che collabora con il canile: l’educatore cinofilo. Si tratta di una persona che, in possesso di un brevetto specifico, si occupa di “riprogrammare” i cani cosiddetti “mordaci”, quegli individui pericolosi che, magari, sono stati educati alla lotta e all’attacco. L’educatore, tramite esercizi specifici, converte la propensione alla ferocia in semplice vivacità, restituendo all’animale l’indole bonaria che gli era stata “cancellata”. Attualmente, il ragazzo che riveste questo importante ruolo, collabora come volontario, ma a breve si prospetta l’assunzione con un progetto specifico.

Una volta rimesso in sesto, il cane assume lo status di “adottabile”, gli viene assegnato un posto in uno dei box allestiti all’uopo, e comincia, da ora in avanti, la sua nuova vita comunitaria nel canile, in attesa di trovare un nuovo padrone.

Per contatti:
Canile Comunale di Cagliari,
via Po, 57/59 (ex Mattatoio) 09122 CAGLIARI
Telefono e fax 070 272859
canile@comune.cagliari.it