Reportage

Dove comincia l'eterna storia d'amore tra l'uomo e il suo “migliore amico”.
Un esemplare del canile
Un esemplare del canile

“Quando si sceglie di vivere con un cane è per sempre. Non lo si abbandona. Mai. Mettetevelo bene in testa, prima di adottarne uno” (Daniel Pennac)

Calza a pennello questa perentoria affermazione dell'arguto scrittore francese a proposito della demenziale abitudine di tanti padroni menefreghisti a considerare il proprio cane come un accessorio da usare e dismettere con uguale spensieratezza.
In estate, ad esempio, vediamo consegnato alla strada il destino di troppi cani, con tutte le possibili conseguenze e ripercussioni che si possono immaginare, sia relativamente alla incolumità degli animali, che a quella di automobilisti e passanti. Il fenomeno del randagismo, infatti, è strettamente collegato alla inciviltà di molti esseri umani, i quali assai facilmente si scordano che abbandonare un cane di cui si era proprietari, oltre ad essere un atto deprecabile dal punto di vista morale, lo è anche dal punto di vista penale e, come tale, può essere perseguito.

Recita il nuovo articolo 727 del Codice penale (aggiornato al 2004): “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 Euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttivi di gravi sofferenze”. (Tutte le informazioni relative alla normativa sul possesso di cani e gatti sono consultabili sul sito ufficiale del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali).

A ben vedere, quindi, non foss’altro che per il timore del carcere o dell’esborso finanziario, che costituisce, da sempre, un eccellente deterrente contro molti crimini, perché colpisce laddove più duole al cittadino, l'acquisto o l’adozione di un cane dovrebbe essere un investimento per la vita e non, come accade spesso, una scelta dettata dall’infatuazione di un momento e destinata ad essere revocata non appena l’impegno richiesto cominci a pesare.

Premessa necessaria e doverosa per chi, nell’accingersi a scegliere un cane in qualità di “migliore amico”, pensasse di gestire la cosa con eccessiva “leggerezza”. In realtà, come i buoni padroni sanno bene, occuparsi di un altro essere vivente comporta un coinvolgimento non indifferente, anche dal punto di vista emotivo, oltre che economico e di tempo, è pertanto indispensabile avere piena coscienza della scelta che si sta facendo.

Una volta ben determinati a cambiare le proprie abitudini per far posto a “Fido”, davvero una delle cose più intelligenti che si possa fare è recarsi al canile del proprio Comune, farsi un bel giretto tra i box, e lasciare che scocchi la scintilla.
Entriamo dunque, nel canile municipale di Cagliari.

Per contatti:
Canile Comunale di Cagliari,
via Po, 57/59 (ex Mattatoio) 09122 CAGLIARI
Telefono e fax 070 272859
canile@comune.cagliari.it