30 ottobre Cagliari festeggia il suo protettore: San Saturnino. Un Santo di cui si conosce molto poco, data la sua personalità storica oscura. Chi era? Il suo nome deriva da Santu Sadurru o Santu Saturnianu. Ci sono varie tesi.
Secondo una tradizione, Saturnino è un Martire locale, di cui si narra una leggendaria Passione. Più probabile è l'ipotesi che vedrebbe in San Saturnino un Martire africano venerato in Sardegna, per i frequenti contatti con l'Africa. Di quale Saturnino Martire africano può trattarsi? I Martiri di questo nome sono numerosissimi e non è semplice scegliere quello giusto.
Secondo Pasquale Tola (1837-1838), Saturnino nasce a Cagliari da genitori cristiani. Fin da piccolo si dimostra nemico delle politiche pagane. Sotto la persecuzione di Diocleziano e di Massimiano, non si sacrifica a Giove e ai falsi dei, fatti di marmo o bronzo. Così patisce la morte per testimoniare la fede in Gesù Cristo, il 30 ottobre del 303-304.
All'epoca i cristiani venivano imprigionati, torturati e poi decapitati. Il 23 novembre di quell'anno si celebravano nel Campidoglio cagliaritano solenni sacrifici. Il giovane Satuno, che era lì, è riconosciuto davanti al sacerdote, è interrogato per non aver partecipato al sacrificio in onore di Giove e di falsi dei di bronzo o di marmo, impotenti verso gli uomini. Alcuni pagani si convertono, perché toccati dalle parole di Saturno. Il resto della gente invoca, gridando, la pena di morte. Immediata la decapitazione.
Quanti anni aveva? Nell'iconografia è un ragazzo: diciannove anni. La data di nascita dagli storici è stabilita il 23 novembre o 30 ottobre del 303 o del 304.
Per lo storico Piero Meloni, (1975) i documenti più antichi su San Saturnino sono due: uno del VI secolo, citato in una Vita di San Fulgenzio di Ruspe, scritta da un discepolo del santo, esiliato in Sardegna da Trasamondo; l'altro, è del XII secolo, Passione di San Saturno, scritta da un monaco benedettino di San Vittore di Marsiglia.
Resta la realtà del culto millenario e un monumento fuori dal comune, a Cagliari che ne ricorda la gloria.