Reportage

Le Saline. Cagliari città del sale

Autore: Maria Elena Tiragallo,
22 novembre 2006, 10:35
Nella costa est, in pieno centro abitato, c'è la Salina di Cagliari. Una superficie di circa 1040 ettari di cui 836 occupati da specchi d'acqua.

Nella costa est, in pieno centro abitato, c'è la Salina di Cagliari. Si estende nei territori dei Comuni di Cagliari e di Quartu Sant'Elena per una superficie di circa 1040 ha di cui 836 ha, occupati da specchi d'acqua.

Nella disposizione delle vasche sono tre le zone: 1) quella occupata dallo stagno del Molentargius, che è un biotopo di grande rilevanza in quanto abitato da tantissimi uccelli di 200 specie diverse; 2) è costituita da vasche costiere, che sono parallele al litorale del Poetto, dalla zona del Margine Rosso fino a Palamontis. Tra le due zone umide è inserita Is Arenas; 3) è costituita dagli stagni di La Palma, a sud del Molentargius, fra quest'ultimo stagno e il canale di Terramiani/San Bartolomeo. La salina utilizza lo stagno di Molentargius e in parte lo stagno di Quartu come vasche di prima e di seconda evaporazione. L'acqua prosegue nelle vasche di terza evaporazione e nelle salanti del Rollone dello stagno di Mezzo e di Palamontis, dove avviene la raccolta del cloruro di sodio o sale marino.

La scelta di zone umide per l'insediamento delle saline comporta però la nascita di problemi, dovuti al collettamento ed alla deviazione delle acque dolci, che, di solito, alimentano le zone umide stesse e risultano dannose per la produttività della salina. Lo sviluppo urbanistico ha provocato la tracimazione di acque dolci inquinanti, in alcune zone della salina, sin dal 1985, con conseguimento blocco delle attività produttiva.