“Persone, popolazioni, numeri”: il 16 e il 17 settembre scorsi il Municipio di Cagliari ha ospitato il convegno nazionale di statistica e demografia. Il successo dell'evento lo si deve allo sforzo organizzativo dell'amministrazione comunale, in particolar modo all'assessore ai Servizi Demografici, Informatica e Statistica del Comune di Cagliari, Edoardo Usai e al dirigente del medesimo servizio, Claudio D'Aprile, in collaborazione con l'Istat regionale, nazionale e l'USCI (Unione Statistica Comuni Italiani).
Oltre cento persone, tra relatori e partecipanti, hanno discusso su tematiche che ormai hanno superato i confini dei dibattiti accademici, per interessare sia i governi comunali e nazionali, sia gli stessi italiani. Lo spunto nasce dalla necessaria organizzazione tra Stato, Istat e Comuni, per coordinare l'imminente censimento del 2011, sulla popolazione e sulle abitazioni. I Comuni si sono confrontati sulle metodologie da applicare per risparmiare tempo e denaro, integrando ad esempio l'utilizzo di internet per l'invio dei questionari e per la catalogazione dei dati.
Il 2011 sarà l'anno della transizione e questo potrebbe essere l'ultimo censimento a cadenza decennale, verso un futuro più vicino al modello americano e alla continua integrazione dei dati. Lo scopo è quello di avere una fotografia sempre più aggiornata e dettagliata di ogni singolo comune e, di conseguenza, della popolazione italiana. La piramide delle età, ad esempio, segnala un invecchiamento della popolazione e un calo delle nascite. In generale si vive meglio e più a lungo: uno su cinque ha più di 65 anni. La Sardegna spicca per l'alto numero di centenari, concentrati maggiormente nelle zone centrali e in Ogliastra, con prevalenza delle donne sugli uomini.
Un censimento continuo, che cercherà di rincorrere e avvicinarsi il più possibile al cambiamento incessante e inevitabile della società moderna. Mutamenti che non sfuggono all'occhio critico dei centri di statistica e demografia, pronti a rielaborare la fitta danza delle cifre per tradurle in spaccati delle realtà comunali e nazionali. Come è stato fatto dal Comune di Cagliari, artefice dal 2003 di una serie di annuari statistici e di tre volumi, che avvalendosi dei grafici esplicativi, mostrano gli aspetti demografici e socio-economici della capitale isolana (riportati in sintesi nell'articolo a seguire).
Tra le tante tematiche affrontate in sede congressuale, si è scelto, per i prossimi paragrafi, di porre l'attenzione sulle scelte delle nuove generazioni, sulla diversificazione del concetto di famiglia e sull'impatto che la crisi ha avuto e sta avendo su di essa; problematiche nazionali comuni anche alla nostra isola e al suo capoluogo. Una precarietà che sta contagiando anche la vita privata: aumentano i single, le convivenze e i matrimoni civili stanno recuperando terreno sulle unioni religiose. Gli anziani raggiungono la quarta età, gli 85 anni, ma a ben vedere dietro le cifre si nascondono a volte disagi, difficoltà, solitudini e isolamenti. La percentuale e la provenienza degli stranieri a Cagliari, ad esempio, indica il filo diretto tra anziani e badanti.
Non solo numeri dunque quelli che andremo ad estrapolare nelle pagine successive, ma un'analisi qualitativa degli stessi, spunto di riflessione sul chi siamo, come siamo e chi saremo.