Reportage

Gli uffici di rappresentanza in città.
Exequatur Console Onorario della Repubblica delle Filippine

Come si diventa Console Onorario? Immunità, simboli e funzioni

Di norma il Paese che intende essere rappresentato da un Console Onorario in un altro Stato, sceglie la persona che, uomo o donna, oltre a determinati requisiti tra i quali l'età, l'attività professionale, il censo, la notorietà, le onorificenze, la consistenza patrimoniale, possa avere o aver avuto rapporti professionali, commerciali, culturali con lo Stato di designazione. Quest'ultimo, per l'istituzione dell'ufficio, si orienterà verso quelle località dove maggiori sono gli interessi economici, culturali, emigratori o anche politici.

Con un atto unilaterale il Ministro degli Affari Esteri dello Stato “di invio”, dota il Console scelto delle cosiddette lettere patenti, con le quali si richiede allo Stato nel quale si vuole istituire la nuova sede consolare di ammettere il Console al libero esercizio delle sue funzioni. Il Ministero degli Affari Esteri dello Stato di ricezione a questo punto accerta innanzitutto l'esistenza di eventuali incompatibilità con l'incarico al quale il cittadino italiano o di uno Stato terzo, ma comunque residente in Italia, è preposto; accerta che egli abbia la residenza nel comune ove ha sede l'ufficio consolare, e da ultimo svolge indagini particolarmente delicate sul candidato, estese anche alle Autorità fiscali, verifiche che saranno rinnovate ogni cinque anni. Solo dopo aver acquisito il benestare delle Autorità competenti, dà il suo assenso e dichiara di riconoscere la figura del Console per mezzo di un atto denominato exequatur, che in realtà è una mera dichiarazione di gradimento della sua persona. Subito dopo avvia le misure necessarie presso le autorità locali affinché egli sia messo nelle condizioni di adempiere ai doveri derivantigli dal suo ufficio. La cessazione dell'ufficio può avvenire per volontà di uno dei due Stati, quello di designazione o quello di ricezione, e a lungo la guerra ne è stata il motivo fondante, ed in alcuni contesti lo è ancora oggi; la maggiore causa tuttavia è l'incombere della vecchiaia del Console. Le funzioni Consolari possono dunque essere cedute: normalmente lo Stato di designazione si fida del parere del vecchio Console nella scelta del nuovo (che, anche se non sancito dalla carta, spesso di fatto si eredita di padre in figlio), tuttavia quest'ultimo sarà sottoposto al controllo da parte delle Autorità e non potrà esercitare l'attività sino a rilascio di nuovo exequatur.

La coscienza internazionale riconosce che i Consoli hanno diritto ad un minimum di garanzie, immunità, onori e privilegi, indispensabili per adempiere ai doveri del loro ufficio. Le prerogative si distinguono in reali e personali, ma solo quelle reali, che attengono alla carica in quanto condizioni necessarie per l'adempimento delle funzioni in condizione di libertà, valgono anche per i Consoli Onorari; invece quelle personali, in quanto diritti onorifici speciali che riguardano l'inviolabilità della persona del Console e della sua casa d'abitazione, sono per essi escluse. Tali prerogative reali possono avere carattere onorifico, e allora riguardano la sede del consolato in quanto distinta da un'insegna speciale, uno stemma o una bandiera, così che possa essere da tutti riconoscibile; ancora, al Console è assicurata la protezione da parte delle autorità locali, pur essendo sottoposto alla legge; gli archivi Consolari sono inviolabili ed in quanto tali sono sottratti anche all'investigazione da parte delle autorità locali: pertanto locali d'ufficio e, nel caso in cui l'abitazione del Console abbia stessa sede del consolato, domicilio privato, sono anch'essi inviolabili.
I segni individuatori della podestà consolare sono simboli provveduti dal Ministero degli Affari Esteri del Paese rappresentato; esempi sono il sigillo, la bandiera nazionale e lo stemma nazionale.

Diverse sono le materie di competenza del Console Onorario, a partire da alcune più propriamente di carattere politico, fino a quelle di protezione ed assistenza morale e non dell'individuo. Per funzioni a carattere politico si intendono le mansioni volte alla protezione degli interessi dello Stato rappresentato, a partire dal commercio e dall'industria, per mezzo di azioni di vigilanza, osservazione ed informazione. Fondamentale è ad esempio l'azione di costante aggiornamento del Governo estero, che viene informato su tutto ciò che può essere di pubblica utilità anche tramite atti, registri e relazioni annuali. Il Console è chiamato a promuovere ed appoggiare tutte le più nobili iniziative, dalla cultura, all'arte, allo sport, alla beneficenza, che possano mantenere vivo negli individui stranieri il sentimento di nazionalità o tenere alto il prestigio del loro Paese. Egli svolge talora attività amministrativa parallela a quella dello Stato, ed in quanto tale da questo autorizzata, negli atti dello stato civile, atti di nascita, di matrimonio, di morte, negli atti notarili, successioni e cittadinanza, nelle autenticazioni, traduzioni, notificazioni. Il campo di azione consolare può comprendere anche una funzione giurisdizionale, da una propriamente detta, magari delegata dall'autorità giudiziaria, in genere quella estera quando occorra che l'atto sia compiuto nello Stato di residenza del Console, ad una di attribuzione propria, per esempio nel rilascio di certificati di buona condotta, stati di famiglia, dichiarazioni di affidavit e simili, per finire con una particolare giurisdizione a carattere volontario in base alla quale il Console svolge per esempio azioni di organizzazione della tutela dei minori, provvedimenti per l'eventuale infermità mentale di un residente quali la nomina di un curatore, la conciliazione di liti e controversie. Funzioni di pubblico ufficio quali l'ufficio leva qualora in patria sussista l'obbligo di leva militare, rilascio di passaporti, istruzione pubblica, tutela degli operai; funzioni in materia di marina mercantile come il commercio marittimo, la navigazione o naufragi, per chiudere con le funzioni di assistenza e protezione. Si tratta di una protezione meramente politica ed amministrativa e non giudiziaria, che si concentra sulla tutela degli individui per l'incolumità dei loro diritti ed interessi anche contro eventuali vessazioni ad opera delle autorità locali. Gli aiuti possono spaziare dai sussidi finanziari ai rimpatri gratuiti. Infine, il Console detiene nel suo ufficio un registro dei nazionali residenti nel distretto: l'iscrizione è facoltativa e gratuita, quindi non obbligatoria, ma giova per il riconoscimento immediato dell'iscritto in quanto cittadino e beneficiario della protezione consolare. Questo registro, che nei paesi europei ha limitato valore, ben altra importanza ha in quelli d'Oriente, in cui esistono ancora consolati con giurisdizione che sottraggono quindi i nazionali alla giurisdizione locale.