L'azione culturale che riesce a creare nel presente una percezione innovativa del futuro è un'azione di successo. Ed è stata un'azione culturale di successo quella che Maria Lai ha realizzato nel corso della sua vita con la sua opera e il suo essere un'artista donna in Sardegna. Per il segno che Maria Lai ha lasciato nella società sarda, nel panorama artistico dell'isola e in quello artistico contemporaneo internazionale, il suo immaginario è stato scelto come concetto rappresentativo dell'idea alla base del progetto Cagliari Sardegna 2019. La tradizionale tecnica sarda della tessitura al telaio viene riletta da Maria Lai con il concetto universale della vita, dei luoghi e delle relazioni che vengono tessuti e le sue "Geografie", i suoi "Libri", i suoi "Telai" sono espressione della necessità da parte dell'artista di riscrivere con l'arte gli spazi, la storia e la tradizione.
Da qui nasce e si sviluppa l'immagine di una città descritta come un tessuto, un disegno dove grazie ai gesti di un saper fare tramandato nei secoli, i fili si intrecciano, si incontrano tutti in uno stesso punto, per poi separarsi e incontrarsi di nuovo, ridisegnando nuovi spazi e una nuova trama. Una trama, questa, che riesce a descrivere una città – Cagliari – che si presenta come policentrica, formata da più centri che devono essere legati tra loro perché soltanto insieme essi danno un senso al disegno del tessuto. Il rinnovamento della città, la sua riscrittura, è un processo attraverso il quale la città si rende conto del proprio territorio e se ne riappropria, portando avanti una ricucitura del tessuto urbano, delle periferie che diventano a loro volta dei centri in connessione stabile tra loro e perdono la connotazione di confini urbani per assumere quella di margini, dove è ancora possibile progettare un futuro. Margini che, cambiando il punto di vista, diventano a loro volta delle "nuove centralità", dei nuovi punti di riferimento.
È in questa nuova percezione che il progetto di Cagliari Sardegna 2019 si auspica di rinnovare la città e di ridisegnare i luoghi attraverso la spinta della cultura e del saper fare, attraverso una condivisione del bagaglio di conoscenze e di saperi della popolazione sarda e, infine, attraverso la rivalutazione del patrimonio storico-architettonico e paesaggistico della regione.