Nel mese di giugno del 2012 l'amministrazione comunale ha presentato il Piano per le Politiche Culturali nel quale erano già presenti, ante litteram, i germogli del progetto di candidatura.
L'idea della candidatura di Cagliari è arrivata alla fine del 2012, quando l'Italia, nazione designata insieme alla Bulgaria ad ospitare la manifestazione delle Capitali Europee della Cultura per l'anno 2019, ha invitato le città italiane a presentare la loro candidatura al titolo. In continuità con il documento programmatico presentato, l'amministrazione comunale ha deciso quindi di concedere un'opportunità alla città e di aprire la strada a quel lungo percorso di "reinvenzione urbana" che l'ha condotta oggi, nel 2014, ad attendere il verdetto finale della commissione. A questo proposito, Enrica Puggioni - Assessore alla Cultura – nel ripercorrere le tappe di questo cammino, ricorda che «la candidatura ci è stata sollecitata da operatori esterni, anche del territorio nazionale, che avevano seguito questo sforzo di programmazione di lunghi pensieri e di grande cambiamento anche nel modo stesso di essere istituzione culturale nel territorio».
L'auspicio dei promotori del progetto è che il percorso iniziato sia un attivatore di buone pratiche di collaborazione sia a livello nazionale che internazionale e che il progetto, già in corso di attuazione, abbia un impatto non solo sul commercio e sul turismo del territorio, come è facilmente presumibile, ma anche sulla consapevolezza dell'immenso patrimonio, tangibile e non (esperienze, saperi, saper fare, ecc ..), che sono il capitale da far fruttare nei prossimi anni. Le azioni che vengono svolte e verranno svolte nei prossimi anni sono finalizzate, appunto, allo sviluppo sociale ed economico, con un aumento dell'occupazione, e allo sviluppo urbanistico con la riqualificazione di edifici culturali ed il rinnovamento di strade e piazze della città.
In particolare, il rinnovamento urbano, a partire dal Piano triennale delle opere pubbliche 2013-2015, coinvolge già oggi e coinvolgerà in seguito l'intera città che riscoprirà i suoi spazi attraverso una riconnessione fisica del tessuto urbano. «Pensiamo che il porto storico sarà un unico segno che attraverserà e arriverà a Sant'Elia, che ha scoperto una nuova centralità, attraverso i canali navigabili, il complesso del Molentargius, attraverso i percorsi dalla Sella del Diavolo al Poetto - e tutto questo è stato accompagnato da un grandissimo investimento in termini di politiche culturali, sociali, dell'istruzione e quindi da un potenziamento e da un sostegno a tutti quanti i presìdi senza che fosse tutto per forza calato dall'alto» sottolinea a riguardo l'Assessore Puggioni.
"Cagliari Sardegna 2019" è un progetto che parte dalla cultura per ampliarsi e comprendere poi tutto ciò che da essa viene generato, convalidando l'idea che la cultura può essere alla base dello sviluppo sociale ed economico di un territorio. Riprendendo, quindi, i presupposti del "Piano delle Politiche Culturali" del Comune di Cagliari, tutta l'elaborazione del progetto è stata guidata dall'obiettivo di portare avanti una reinvenzione urbana o, per usare le parole del programma, una "riscrittura del territorio su base culturale". La riscrittura non è altro che un cambiamento e un cambiamento "su base culturale" può essere fatto, appunto, partendo dal modo in cui si guardano i luoghi e da ciò che questi ultimi hanno da offrire. Si tratta, quindi, di una sfida a cambiare, immaginando una trasformazione graduale del territorio e degli abitanti a partire dalla condizione presente. La riscrittura su base culturale riguarda non solo gli spazi fisici della città, anch'essi coinvolti nel progetto, ma riguarda anche e in modo specifico le strategie di sviluppo e di ricucitura economica e sociale del territorio.
La candidatura, quindi, è stata accolta come un'opportunità per far convergere in uno stesso punto le azioni che l'amministrazione ha attuato e che puntano ad uno stesso obiettivo che è quello di modernizzare la città, sperimentare nuovi sistemi di governance del territorio e creare delle reti di collaborazione, dando una risposta ad una crisi che può essere vissuta come un'occasione per trovare nuovi modelli.
Attraverso questo percorso, Cagliari vuole superare la frammentazione con il paesaggio intorno e ricollegarsi all'Europa, riappropriandosi del ruolo importante di snodo commerciale e culturale del Mediterraneo che la città ha ricoperto nei secoli passati.