Reportage

ECoC 2019 - Cagliari tra le 6 finaliste racconta la propria sfida

Autore: Federica Landis,
15 ottobre 2014, 15:56
Atene, Parigi, Istanbul, Liverpool, Essen, Marsiglia: sono queste e tante altre le città europee che dal 1985 sono state selezionate da un programma dell'Unione Europea per diventare Città e Capitali Europee della Cultura.
Bussola, dalla mostra "Quando tutto era sotto casa" - foto di Stefania Porcu

La candidatura: tempi e requisiti

Una Capitale Europea della Cultura è una città europea, non necessariamente capitale di uno stato membro, che viene scelta per incarnare per un anno lo spirito europeo di integrazione, crescita culturale ed economica attraverso l'attuazione di un programma di lavoro che possa mettere in risalto la molteplicità delle culture europee e che favorisca il rafforzamento dei legami tra i paesi europei attraverso la promozione degli scambi tra cittadini di diversi paesi del vecchio continente.

Il percorso di candidatura a Capitale Europea della Cultura è un lungo processo che ha inizio 6 anni prima dell'anno per il quale la città si è candidata. Inizialmente, vengono individuati per ogni anno due stati membri dell'Unione Europea che saranno chiamati ad ospitare ciascuno una Capitale della Cultura. In seguito, viene avviata la pre-selezione delle città che intendono proporsi per il titolo.

La scelta della città vincitrice avviene, poi, dopo quasi due anni dalla presentazione del dossier contenente il progetto di candidatura e si articola in due momenti:

  • il primo, durante il quale la commissione giudicatrice dona un parere sulla città che presenta tutti i requisiti per diventare Capitale della Cultura;
  • il secondo, quando circa un anno dopo, la Commissione Europea ratifica questo parere oppure decide di scegliere la città vincitrice discostandosi dalla proposta della commissione giudicatrice.

Una volta raccolte tutte le candidature, la giuria seleziona una lista di città che passano, quindi, alla fase finale della selezione. In questa seconda fase le città pre-selezionate sono chiamate a perfezionare e completare la stesura del proprio dossier, ad accogliere successivamente una delegazione della giuria che verificherà personalmente e in loco la validità e la solidità dei progetti.

Per poter diventare Capitale Europea della cultura una città deve essere in grado di proporre un progetto culturale che abbia una rilevanza europea, una durata complessiva annuale e che non limiti, però, al solo anno di nomina, gli effetti positivi del progetto sulla città e sulla regione circostante eventualmente coinvolta. Un dettaglio importante della candidatura è, infatti, la possibilità per la città candidata di coinvolgere la regione circostante, aprendo al territorio l'offerta culturale del progetto e rendendo quest'ultimo un progetto sostenibile nel tempo e nello spazio. Quest'ultimo dev'essere bilanciato su due fronti che sono la "Dimensione europea" e il rapporto "Città e cittadini". Per "Dimensione europea" del progetto si intendono tutte quelle azioni attraverso le quali la città nominata Capitale Europea della Cultura favorisce la cooperazione tra gli operatori culturali (coloro che organizzano e promuovono gli eventi), gli artisti e le città dello stato membro nel quale essa si trova, con gli altri Stati europei, fa emergere la ricchezza che deriva dalla diversità culturale europea e sottolinea gli aspetti comuni tra le culture europee. Il rapporto "Città e cittadini" viene, invece, curato attraverso un programma di intervento interno che dovrà diventare il cardine dello sviluppo socio-culturale ed economico della città, deve essere sostenibile sul lungo termine e deve favorire la partecipazione attiva dei cittadini, attraendo l'interesse anche dei cittadini stranieri.

Diventare Capitale Europea della Cultura significa, quindi, per una città avere l'opportunità di migliorarsi sotto vari aspetti. Dall'aspetto più concretamente urbanistico, con il rinnovamento dei quartieri (piazze, strade e aree verdi) e della rete delle infrastrutture, all'aspetto culturale con l'attivazione di buone pratiche di collaborazione tra i soggetti che operano nel territorio con il fine di proporre una variegata offerta di manifestazioni e di eventi che rinvigoriscono la città e la rendono partecipe di un panorama culturale più ampio.