Reportage

I numeri, l'Alter Nos e le consorelle dell'Arciconfraternita.

Le consorelle dell'Arciconfraternita

A sentir parlare Simone Ammirevole Tesoriere e Terzo Guardiano uscente “ Sono l'anima dell'Arciconfraternita”, le 50 consorelle che sorrette da fede e spirito di collaborazione hanno deciso di votarsi a Sant'Efisio. La scrittrice Rosaria Floris è una di loro, eletta dal Consiglio di Amministrazione segretaria, consorella da 12 anni e originaria di Villanova “Per me è stato molto difficile il salto dal quartiere di origine a Stampace, mia madre faceva parte dell'Arciconfraternita della solitudine ma io non avevo mai seguito le sue orme. Poi mio padre, Efisio, si è ammalato e io ho fatto il voto al Santo: se lo avesse guarito sarei diventata una consorella. Ed eccomi qui”.

Dopo tre anni di noviziato in cui si studia la catechesi e si frequenta la chiesa, arriva il giorno della vestizione in cui la consorella si professa accompagnata da una madrina; l'abito delle consorelle è una tunica celeste ornata dal cordone e soprattutto dallo stemma di riconoscimento che viene conferito in occasione proprio della vestizione. Le consorelle indossano l'abito prevalentemente per le processioni e per le uscite caritatevoli. L'attività principale in seno all'Arciconfraternita è la manutenzione e della pulizia della Chiesa di Sant'Efisio, insieme alla cura dei paramenti sacri . Anche i 100 confratelli partecipano a queste attività, e tutti lavorano uniti dalla devozione al Santo “Siamo molto legati a lui ma non siamo possessivi, il nostro compito è la divulgazione del culto.”

Confratelli e consorelle riuniti eleggono il Consiglio di amministrazione e il presidente, questi a loro volta nominano il tesoriere e il segretario sulla base di ulteriori votazioni. Presidente, tesoriere e segretario formano il cosiddetto Consiglio di banca. Simone Ammirevole è stato quindi scelto per ben due volte, prima dalla Guardiania come Terzo Guardiano e ora dal Consiglio di amministrazione come tesoriere “Un grande onore, sono felicissimo, ma senza il supporto di consorelle e confratelli non potrei fare niente”.
L'Arciconfraternita, che può vantare nel proprio passato membri come i sovrani sabaudi Carlo Emanuele IV, Vittorio Emanuele I, Carlo Felice e le rispettive consorti, ha sempre avuto sede nella chiesa di S. Efisio a Stampace, dove qualcuno sostiene, venne eretta canonicamente da papa Paolo III nel 1538 (rimangono dubbi su una data successiva, probabilmente il 1539). Nel 1618 la confraternita cagliaritana fu aggregata a quella romana del Gonfalone della SS. Vergine del Riscatto e infine trasformata in Arciconfraternita nel 1796, con bolla papale del pontefice Pio VI.