Il cartellone dell'inverno e della primavera, da gennaio a maggio, inizia con la “tombola dell'arte” il giorno dell'Epifania che chiude le festività natalizie. Rivolto ai bambini dai 5 ai 10 anni si propone di coinvolgerli in un gioco divertente ed educativo. I partecipanti , divisi in due squadre, devono cercare di fare tombola con una sostanziale variante: alla semplice successione dei numeri si alternano le riproduzioni delle opere presenti in galleria. Proseguono, visto il grande successo ottenuto, le “Colazioni a km zero”. Quest'anno ogni appuntamento è associato ad un tema: Art in Rebus con coinvolgenti giochi enigmistici: Maschere d'Artista che porta il visitatore a trovare curiose sinergie tra le opere d'arte e l'elemento giocoso del mascheramento; Ricamo ad Arte con dimostrazioni sulle antiche tecniche del filato. “Abbiamo constatato-spiega la direttrice- che attraverso il gioco e il divertimento possiamo trasmettere, non solo ai bambini ma anche agli adulti, la conoscenza e il sapere. Creiamo un momento di riflessione sull'importanza del museo come grande cantiere formativo”. Le Colazioni diventano a maggio degli aperitivi perché la stagione permette in quel periodo di godere degli spazi all'aperto nella cornice dei Giardini Pubblici che accoglie così anche numerosi turisti.
Un altro importante momento è l'Alfabeto dell'arte, giunto alla settima edizione. Otto incontri, dal taglio divulgativo, dedicati alla scoperta del contemporaneo e rivolto a tutti coloro che desiderano coltivare il proprio interesse per la storia dell'arte, l'architettura e la fotografia. Il percorso, curato da Anna Maria Montaldo e tenuto da giovani e competenti storici dell'arte che hanno lavorato o lavorano a vario titolo nel museo, è dedicato quest'anno al periodo fra Ottocento e Novecento.
Da non dimenticare l' iniziativa dello Slow Museum: è un progetto di cui è promotore L'ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali) e che coinvolge molti importanti musei italiani. Cagliari aderisce con quattro appuntamenti in cui si afferma la necessità della lentezza come migliore difesa contro la cattiva qualità della fruizione frettolosa e superficiale. Il visitatore potrà ammirare uno, o al massimo due opere, con calma, magari degustando una calda tazza di tè, accompagnato da uno storico dell'arte, ma anche da un giornalista, uno scrittore, un musicista che possono offrire un punto di vista diverso e dare un contributo innovativo all'opera. Quest'anno protagonisti con i loro racconti Gianluca Nicoletti giornalista, Enrico Pau regista, Pietro Clemente antropologo e museologo, Giovanni Ottonello architetto ed esperto di moda.