Ogni donna sa bene come sia difficile riuscire a creare occasioni di fertile dialettica con le altre donne, scevre da altre ingerenze e non limitate alle disquisizioni che fatalmente allacciano qualunque discorso femminile alla trita routine giornaliera.
Non è tanto una questione legata all'elevazione del pensiero, quanto al riportalo al sé, ad un viaggio nella consapevolezza. Concetto spiegato alla perfezione da due “colonne portanti” del Centro ( si sono definite loro stesse così, in modo scherzoso ), ovvero Alida Manca e Luisanna Diana, socie fondatrici della cooperativa La Tarantola.
“Per rapportarsi all'altro, che sia uomo o donna, è indispensabile partire dal sé. Avere piena coscienza di quello che si è, e del tipo di persona che si desidera diventare. Poiché la relazione è un interscambio, si da' e si riceve, mutualmente, in un circolo che si rinnova continuamente ampliandosi in cerchi via via più larghi”.
Spiega Alida Manca, definendo, in questo modo, lo scopo stesso del Centro studi e il suo proporsi come perno informativo qualificato, assolutamente sciolto da implicazioni di carattere politico, attorno al quale far ruotare il maggior numero possibile di utenti e agevolando, contemporaneamente, il reciproco contatto. Un contatto che sia, prima di tutto, dialogo.
Recandosi al Centro ci si rende conto meglio di che atmosfera vi si respiri: ci si trova subito avvolti da quel particolare microclima ovattato che caratterizza un po' tutte le biblioteche, con in più un senso di calore che è dato proprio dal movimento delle ragazze che lavorano al computer e che accolgono il visitatore per aiutarlo nelle sue ricerche o per fornirgli indicazioni sugli eventi prossimi futuri. In questo piccolo circuito umano trovarsi a proprio agio è quasi d'obbligo, e non solamente per una pura questione di “sorellanza”, al contrario ciò che colpisce è la valenza neutra del contesto.
Si parla di donne e tutto ruota attorno alla donna: gli scaffali che si indovinano pieni di opere letterarie, o di saggistica, e le brochure sui convegni e le varie iniziative sistemate sui tavoli come piccoli ventagli aperti, e le ragazze, più o meno giovani, che si affaccendano attorno ai tavoli. Ma non vi è nulla di angusto o di settario, solamente un ambiente culturalmente elevato in cui, incidentalmente, ci si concentra su un argomento specifico. E' importante sottolineare che, infatti “ai nostri convegni, capita che partecipino anche uomini. Anzi, è più che mai auspicabile”. Precisa la Manca.
Al Centro si organizzano anche dei dibattiti e convegni su temi specifici che sono aperti a tutti e di cui vengono fornite indicazioni sul sito web che le socie provvedono a tenere costantemente aggiornato.