I TRE VOLTI DEL SANTO
Il simulacro di Sant’Efisio maggiormente conosciuto è quello che percorre la processione del primo Maggio, ma in realtà a rappresentare il Santo, nella chiesetta a Lui dedicata , sono tre statue.
Sant’Efis sballiau
E’ la statua più antica che l’Arciconfraternita possiede e trae il suo nome da un errore dell’artista che pose nella mano destra, e non nella sinistra come la tradizione vuole, la palma del martirio. La statua lignea è di origine bizantina, come si evince dai calzari. Questo simulacro, il più antico dei tre, era posto in precedenza sull’altare maggiore, dove adesso sono riposte le reliquie del Santo provenienti da Pisa.
Il secondo simulacro di Sant’Efisio
E’ quello che viene portato in processione il primo di Maggio. Durante l’anno è posto nell’altare della Cappella di Sant’Efisio. L’autore di questo simulacro è sconosciuto.
Sant’Efisio del Lonis
E’ la statua scolpita dal Lonis, scultore di Senorbì che aveva la bottega nel quartiere di Stampace. Questo simulacro è riposto nella nicchia de ‘Sa Coccera’, ovvero la stanza in cui viene riposto il cocchio durante l’anno. La statua è stata creata per percorrere a Maggio le tappe del martirio, ma le sue notevoli dimensioni impedirono questo progetto in quanto non entra nel cocchio cittadino. Questo simulacro viene comunque utilizzato durante i riti della Settimana Santa e in particolare durante la processione del Lunedì dell’Angelo, in cui si scioglie il voto fatto nel 1796 quando i Francesi bombardarono Cagliari.
Gli ex-voto
Il simulacro del Santo durante la processione viene vestito da numerosi ex-voto ricchi di significato storico ed emozionale.
La sera del 29 Aprile le consorelle dell’Arciconfraternita vestono il Santo, dopo aver ricevuto i gioielli prelevati dalla banca. Gli pongono il “Pendantif” medaglione in oro giallo donato da Maria Teresa D’Austria, la “Catena con dorini” che riporta al centro l’immagine del Santo, la “Catena in filigrana a maglia lunga”, il “Medagliere”, una fascia tricolore su cui sono appuntate le medaglie all’onore che i reduci hanno donato al Santo e la “Sciabola”, simbolo del ruolo di comando che aveva Efisio nelle milizie romane.
Quando il Santo arriva a Giorgino viene spogliato da questi ornamenti preziosi e percorre il resto della sfilata solo con gli ex-voto che i fedeli gli offrono.
Si ringrazia per la collaborazione il Sig Ignazio Costantino.