I CARRI DEI SARDI:SAS TRACCAS
Le prime a sfilare durante la festa di Sant’Efisio sono loro: sas traccas. Carri trainati dai buoi che trasportano profumi, colori e tradizioni dei paesi del campidano. Splendide rappresentazioni della vita agropastorale sarda che omaggiano il Santo con le esplosioni di colore e suoni tipici dell’isola. La parola ‘tracca’ è di etimologia incerta. Gli studi più attestati affermano che derivi dalla parola araba ‘tabaqa’ diffusasi in Italia dalla Sicilia, ma non si esclude un’origine latina dal connubio del termine ‘trabum’ con ‘baracca’ che divennero ‘trabacca’ e in seguito ‘tracca’.
Le traccas erano l’unico mezzo di locomozione che i sardi avevano anticamente e che veniva sfruttato per le trasferte lunghe in cui era necessario portarsi tutto l’occorrente per vivere fuori casa. Si mettevano i materassi di crine sopra le tavole del carro che poi si coprivano con lenzuola ricamate e copriletto. Alla fine si caricavano i cibi e le bevande. Al seguito c’era anche il bestiame che veniva ucciso durante il viaggio o la permanenza negli altri paesi. La tracca è formata da un carro in legno, che ricalca quello utilizzato dagli antichi romani:la prova è nelle ruote che ancora oggi in alcune traccas sono piene e non a raggiera. Al carro vengono attaccati i buoi per le corna, sempre rispettando una tradizione millenaria. I buoi scelti sono addomesticati e molto mansueti. La riprova della loro docilità è nell’immensa pazienza che dimostrano durante la sfilata del primo maggio, in cui sono costretti a camminare sotto il sole e in mezzo a due ali di folla con gli addobbi sulle corna e nel collo.
Ogni tracca viene addobbata in maniera diversa in base ai frutti della terra disponibili nei vari paesi e all’artigianato locale. La tracca di Sestu spicca per la bellezza e per l’immensa cura che viene posta nell’addobbarla al fine di seguire le tradizioni del paese. Il carro è sormontato da un tetto costruito in legno e canne. La parte interna del tetto viene ornata con un lenzuolo chiamato ‘su cielu’ su cui si ricamano fiori di carta celesti e gialli, mentre la parte esterna è addobbata con lenzuola ricamate. Nei pali che sostengono il tetto si pongono spighe, fiori e rami con frutti. I fiori sono tutti di specie tipiche sarde e provengono dai giardini di tutta Sestu. All’interno vengono riposti dei quadretti votivi e immagini del Cristo, come protezione del mezzo durante il suo movimento. Infine sulla tracca trovano posto i cibi tipici, tra cui spicca il pane dai ricercati motivi, le “nuschere” col lardo e la salsiccia, i dolci, la frutta e la verdura e i lucernai riprodotti da quelli settecenteschi.
Per l’allestimento di una tracca è necessario l’impegno di dieci persone che lavorano alacremente per la sua preparazione che comporta sacrificio, spirito di aggregazione e tanta devozione.
Si ringrazia per la collaborazione la Sig.na Roberta Piras, il Sig. Nazareno Orrù e la Pro Loco di Sestu.