Reportage

Le associazioni culturali dell'Università di Cagliari

Autore: Veronica Murru,
17 marzo 2015, 12:00
Gli studenti di Cagliari attivi nel sociale.

Passione cinema: Notorius e Laboratorio28

Il cinema viene comunemente chiamato in Italia La Settima Arte, in base alla definizione che ne diede Ricciotto Canudo nel 1921. Insieme alle altre forme artistiche, il cinema è in grado di appassionare le genti mettendo in scena delle storie su un grande schermo piatto.

Si ha la convinzione che gli inventori del cinema siano stati i fratelli Lumière nel XIX secolo. Loro stessi però non hanno mai confermato questa voce, infatti in tutto il mondo in quel periodo vennero condotti studi simili a quelli dei fratelli francesi, ottenendo per altro gli stessi risultati. Uno studioso invece sostenne che i primi film furono registrati da Thomas Edison con il Kinètographe, brevettato il 24 agosto 1891.

Oggi il cinema è una vera e propria industria in tutto il mondo. Gli americani in primis rappresentano l'emblema della grande cinematografia con una vasta area ad essa destinata, che è quella di Holliwood, in California. Attori strapagati, effetti speciali, trame apocalitiche sono gli elementi di una certa tipologia di cinema americano, che non trova eguali sulla Terra. Ma chi ama il cinema sa che non sono soltanto i milioni ed i miliardi di dollari a rendere un film un capolavoro. Un grande regista ed autore ha bisogno del talento, e quello si può trovare in America, in Asia, in Europa, insomma ovunque e con minori risorse, anche in una piccola isola come la Sardegna.

Abbiamo in Europa uno dei momenti più felici della produzione cinematografica, però in Sardegna non si riesce a renderlo interessante. Eppure la bravura dei registi sardi non è da sottovalutare. "Bellas Mariposas"e "Ballo a tre passi" di Mereu, "Su Re" di Columbu, "Pesi leggeri" di Pau, sono alcuni esempi del bel cinema sardo. Il cinema costa molto, si sa, ad esempio costa tanto a chi costituisce un'associazione cinematografica e ha le potenzialità ma non gli strumenti. Partire con un finanziamento pubblico coprirebbe almeno il 20 per cento dei costi, sufficiente per far partire il progetto. Ma i finanziamenti scarseggiano sempre di più e la cultura ne risente.

"La Sardegna in questo non ci crede – sostiene Antioco Floris, docente di cinema dell'Università di Cagliari il cinema sardo potrebbe essere competitivo a livello nazionale e internazionale. In Sardegna però i livelli sono veramente alti. Le statistiche ci dicono che un film sardo, nelle sale cinematografiche isolane, è sempre campione d'incassi, superando anche i colossal americani.

Nell'Ateneo dell'Università di Cagliari opera il CELCAM, Centro educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità. È un organismo che fa capo al Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell'Università del capoluogo sardo, ed è stato istituito formalmente con Decreto rettorale nel luglio del 2013. Il centro però è nato prima, nel 2007, nell'ambito del corso di laurea in Scienze della comunicazione con l'obiettivo di approfondire le tematiche legate al cinema, anche attraverso la sua produzione.

Il Celcam fa attività di ricerca e formazione di base alle professioni del cinema, il che significa organizzare dei seminari, convegni sulla disciplina cinematografica, laboratori d'introduzione, montaggio e di critica, ma anche studio e progettazione a livello locale, nazionale e internazionale.

Normalmente si fa riferimento alla figura del Film maker, che è un regista polivalente, ma sono stati fatti lavori anche sulla fotografia, fonica, regia e altro.

L'aspetto della produzione è quello più interessante per i ragazzi perchè capiscono concretamente cosa significa creare documentari, audiovisivi e brevi fiction. Il Celcam dispone, in quanto centro multimediale, di una struttura produttiva professionale, dove c'è tutto quello che serve per fare un film, dalle macchine da presa alle luci ecc.

Il direttore del Celcam è Antioco Floris, docente e ricercatore della facoltà di Scienze della comunicazione, dove insegna il corso di Linguaggi del cinema, della televisione e dei new media. Collabora con associazioni universitarie cinematografiche come Notorius.

" Secondo lei quale è l'elemento più comunicativo del cinema?"

"L'elemento comunicativo non è mai lo stesso. I film sono diversi, ci sono alcuni che privileggiano l'immagine e dove la parola è secondaria. Un filosofo francese ha detto che non si dovrebbe dire 'vado a vedere un film', ma 'vado a vedere ed a sentire un film'".

"Nel suo film 'Bella e Dinnia' si mette in scena il problema della scomparsa della Limba Sarda. Perchè i giovani nella società attuale snobano le orgini linguistiche?

"La lingua risponde alle esigenze di comunicazione. Oggi la tv parla italiano, così la stampa, è quindi l'italiano la lingua che si sente e si legge di più. Il problema è che il sardo non viene valorizzato. Il cinema ha dimostrato che il sardo è una lingua che potrebbe comunicare temi moderni anche al di fuori della Sardegna.

"Nel cinema regionale l'uso della lingua sarda è imprescindibile per una logica comunicativa?"

"Regole non ce ne sono, dipende dall'autore. Questo deve trovare una chiave per rappresentare il mondo in modo credibile. Si può fare quindi usando il sardo, l'italiano, l'inglese. Se un film deve costruire un mondo, oggi la Sardegna è in quello della modernità".

"Uno dei film migliori del cinema sardo, secondo il mio gusto personale, è 'Sonetàula' di Salvatore Mereudice Antioco Floris - dove si racconta la storia di un bambino disperato che poi diventa un bandito. Mi piace come lo racconta. È un film che parla di qualcosa che è internazionale, che possiamo trovare in film come Thelma e Louise, con la differenza che è contestualizzato alla Sardegna. Inoltre il film di Mereu è molto bello anche per la scenografia: la scena di lui che corre nel bosco è introspettiva e c'è un buon gioco di luci. Non mancano poi le scene di azione, nulla da invidiare ai film splatter americani".

Notorius nasce nel 2003 dall’unione di un gruppo di studenti che frequentano i corsi di cinema tenuti da Antioco Floris alla Facoltà di Scienze della formazione di Cagliari. Il circolo è federato alla FICC, Federazione italiana dei Circoli del Cinema e opera principalmente attraverso i contributi dell’ERSU di Cagliari. Dal 2007 collabora strettamente con il Celcam, utilizzando il laboratorio per la produzione di cortometraggi ed altre attività. Dal 2012 organizza il “Notorius Film Festival”, un concorso nazionale di cortometraggi aperto a tutti gli studenti universitari.

Per quanto riguarda gli eventi passati, questi sono rientrati soprattutto in seminari di approfondimento sulla disciplina cinematografica e produzione di cortometraggi.

Nel 2003, ad esempio è stato prodotto "Cagliari per me. Interviste semiserie per la città", un cortometraggio girato con la direzione di Antioco Floris e Valentina Manconi. È stato ottenuto il Premio miglior documentario al festival internazionale V-Art 2004.

Nel 2004 invece è stato prodotto "Guney Africa, ragazzi africani", diretto da Valentina Manconi, e che parla di un gruppo di musicisti africani inseriti nella quotidianetà artistica della Sardegna.
Sempre nel 2014 "
Una giornata di giochi" è stato girato tra Cagliari e Serramanna da Michela Secchi, con lo scopo di mostrare il rapporto tra giochi e tradizione in Sardegna.

Laboratorio 28 è un Circolo del Cinema che nacque nel 2004 su iniziativa di un gruppo misto di giovani lavoratori, studenti e studentesse attivi nella città di Cagliari. Sono circa cento i tesserati annuali che portano avanti progetti ed attività, soprattutto rassegne cinematografiche, spesso accompagnate da incontri pubblici su temi importanti quali le ingiustizie sociali ed economiche, il rapporto tra centro e periferie nelle singole città e nel mondo.

Il termine Laboratorio sottolinea l'idea della collaborazione tra i soci e le socie, spiega Valentina Origa – presidente del circolo cinematografico, 28 è invece semplicemente il numero civico della nostra sede”.

Laboratorio 28 collabora con altre associazioni, come il Comitato Acqua Bene Comune, l’associazione TERRA Onlus e anche con la Cineteca Sarda. Tra le attività citiamo. L’Associazione ha prodotto un cortometraggio un’unica volta, con mezzi propri; si trattava di un cortometraggio sul tema della liberazione realizzato nel 2005 per il 25 aprile. In questo momento i soci sono in fase di ideazione, ci sono diverse proposte, dal tema del gioco d’azzardo a quello delle seconde generazioni, alla maternità, ma non si è ancora deciso nulla.