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“Viaggio al termine della notte 1943-2013” per non dimenticare

Autore: Federica Cuncu,
13 febbraio 2013, 15:42
Prossimi appuntamenti: 28 febbraio 2013: ore 17.30 Geografie della memoria Vernissage Cittadella dei Musei Sala mostre temporanee Cagliari e proiezione cortometraggi all'aperto in Piazza Carlo Alberto, Piazza Santo Sepolcro e al Palazzo Civico, lato Largo Carlo Felice.
Cagliari Viaggio al termine della notte 1943 2013 per non dimenticare

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A settant'anni dai bombardamenti del 1943, Cagliari non vuole dimenticare. Una liaison tra passato, presente e futuro per ricordare e rafforzare, come ha detto l'assessore alla cultura Enrica Puggioni, “il valore del concetto di cittadinanza culturale e di riappropriazione della memoria della città”. Dal 16 febbraio al 13 maggio sono previsti tre mesi di appuntamenti, mostre, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche all'aperto, convegni, incontri, performance, archivi sonori e video, concerti nelle case, interventi di arte pubblica, trasmissioni radio e itinerari tematici per “riattualizzare un avvenimento tragico come quello del 1943 alla luce della modernità e della contemporaneità”.

«Volevamo mettere su un programma che fosse incentrato sulla promozione e sul coinvolgimento attivo di crescita culturale dei cittadini e fare in modo che questi ultimi si riappropriassero di una identità storica della città che non è solo di chi ha vissuto quella tragedia, ma di tutti i cagliaritani», ha esordito l'assessore Puggioni. «L'attenzione alla città e alla memoria è patrimonio di tutti. Abbiamo voluto coinvolgere interamente il tessuto urbano nei percorsi all'interno della città e fare un incrocio tra privato e pubblico, tra memorie collettive e singoli racconti dei cittadini».

Si aprirà il 17 febbraio con la proiezione in anteprima del documentario di Pierpaolo Piludu e prodotto dalla RAI “Cagliari nel 1943. Quando scappavamo dalla città col cappotto sopra il pigiama”. Si termina l'11-12 maggio con “Cagliari, Monumenti Aperti” che quest'anno regala “il coinvolgimento attivo della cittadinanza in percorsi di scoperta/riscoperta/ricostruzione della memoria della città, all'incrocio tra la storia piovuta dall'alto e le storie radicate sulle strade, strappate alle case e scovate negli angoli di una città in cui, improvvisamente, si scatena l'inferno”.

«A volte un po' colpevolmente tendiamo a dimenticare» continua Enrica Puggioni. «Grazie questo bellissimo evento vogliamo rievocare la storia, ascoltare i racconti dei superstiti e vedere una storia che incroci la nostra vita attuale, perchè è anche alla luce di fatti tragici come quello del 1943 che, anche se non vissuti direttamente, sviluppiamo una coscienza che porta ad essere ciò che siamo oggi. Vogliamo far rivivere una memoria capace di essere reinterpretata e radicata nel presente attraverso l'interazione con linguaggi artistici e performativi contemporanei estesi fisicamente al tessuto urbano».

«Realizzare questo evento è stata una esperienza umana bellissima, oltre che ovviamente scientifica e professionale» ha detto Anna Maria Montaldo, direttrice dei musei civici di Cagliari e curatrice dell'esposizione “Memorie dal sottosuolo”. «La mostra -divisa in tre atti, “L'attesa e lo scoppio”, “L'esodo”, e “il ritorno e la ricostruzione”- è diversa da tutte le altre che ho curato, perché già dalla sua realizzazione c'è dentro un'idea molto forte ma che si costruisce da sola, grazie all'apertura delle istituzioni verso la città. È l'insieme delle persone e degli abitanti, che suggerisce pian piano lo sviluppo e la nascita della stessa».

La mostra, aperta dal 26 febbraio al 13 maggio al SEARCH, il sottopiano del Palazzo Civico, vuole dare “il proprio apporto di conoscenza, suggestione, sentimento, nostalgia, dolore e memoria” ed è stata interamente realizzata “rovistando nei cassetti e nelle vecchie scatole di latta da cui si sono recuperate fotografie, lettere, diari e ricordi di quel terribile 1943 e del periodo della Seconda Guerra Mondiale in generale che ha cambiato per sempre la vita di molti cagliaritani”. «Vogliamo richiamare l'idea del disastro, dello sfollamento e della ricostruzione, un po' anche per traslarla alle “piccole difficoltà” dei giorni nostri e trasmettere quella bella energia e voglia di ricominciare che i nostri padri hanno avuto settant'anni fa e utilizzarla come linfa vitale per attualizzarla ai giorni nostri» termina la Montaldo. 

Per informazioni:
www.mondipossibilicagliari.it
www.cagliariturismo.it

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