Reportage

Quattro firme del giornalismo sardo parlano del futuro dell’Informazione.
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Lettori dei giornali e lettori on line: due realtà diverse

Destinati a diventare in qualche modo amici, quotidiani e Web si preparano a lettori e compiti diversi. Da una serie di analisi sugli accessi a internet emerge sempre un navigatore veloce, disposto a rimanere sulle notizie pochi minuti, assai meno di quelli dedicati dai lettori al giornale cartaceo. “Chi ha visto le notizie sul computer alle 7-8 del mattino poi non va in edicola a comprarlo”, osserva Gianni Filippini.” Però è anche vero che la lettura delle notizie sul computer è diversa da quella più coinvolta della carta stampata che richiede tempi diversi, più lenti, una riflessione più approfondita. La possibilità che esistano lettori diversi è già nei fatti. I giovani sono più propensi alla lettura sul Web così come sono più propensi a scaricare un film o una canzone piuttosto che andare al cinema o in un negozio di dischi”.

Netta la separazione dei ruoli nella nuova cucina delle informazioni: antipasti di internet e primi piatti dei giornali di carta. Filippo Peretti sottolinea: “ Il Web offre continuamente aggiornamenti sui vari argomenti e lascia ai giornali la possibilità di approfondire i fatti che sul Web è più difficile produrre, anche a causa di redazioni con strutture più snelle. Gli approfondimenti devono essere le notizie più importanti, quelle su cui vive il dibattito in una città, in un paese o in un'intera nazione. Non devono essere rituali e limitarsi solo alle dichiarazioni dei protagonisti ma andare oltre la superficie già offerta dal Web, arricchendo di dettagli un fatto”. Le novità dei quotidiani devono arrivare anche nella presentazione del contenuto: “bisogna essere sinceri: c’è un ritardo dei giornalisti della carta stampata nell’adeguarsi ai nuovi linguaggi. Oggi i giornali italiani sono poco leggibili per i giovani. Si rivolgono prevalentemente alla classe dirigente del Paese e soltanto per le notizie locali danno un’informazione più vicina agli interessi dei cittadini. Servono articoli molto più brevi, un linguaggio più schietto, più esplicito, più sincero, più vicino alle forme di comunicazione di oggi. Approfondire non significa necessariamente un articolo lungo ma saper completare i fatti nei dettagli”.

Per Giacomo Mameli il viaggio dell’informazione su diversi binari finirà per portare i rispettivi lettori a destinazioni diverse. “Il lettore che si informa su internet e molto più formato di quello che va a comprare i giornali in edicola perché ha gli strumenti per scegliere che cosa leggere. Ad esempio, di fronte ad una notizia economica può consultare a piacere i dati del fondo monetario internazionale, dell’Ocse, della Banca Mondiale o dell’Eurostat. Il lettore che va a verificare i dati è però una felice eccezione, non la regola. Con questo sistema avremo cittadini sempre più e meglio formati e altri sempre più e peggio disinformati. Aumenterà cioè il distacco tra chi è ricco e chi e povero culturalmente”.

Vede una divisione censoria dei lettori anche Francesco Birocchi “I quotidiani costeranno sempre di più e quindi il pubblico dei lettori sarà diverso, e cioè quello che potrà permettersi un giornale a caro prezzo. Già oggi l’informazione non è uguale per tutti, nel senso che chi si può permettere di comprare oltre al giornale locale anche quello nazionale ne sa di più. Chi può accedere all’informazione da internet è più informato di chi non naviga . Anche la televisione sta diventando settaria offrendo una parte dei programmi solo a pagamento . L’informazione e i media vanno verso una selezione dei propri utenti purtroppo sulla base delle possibilità economiche.