Cagliari. Il balletto Lo Schiaccianoci, Fidelio e Don Pasquale in forma di concerto
L'Olandese volante, ma anche I Puritani, Tosca e Cenerentola
Un vascello fantasma per dare forma alle nostre inquietudini, e poi portare giù, in fondo al mare, le nostre paure. È la scelta operata dal Teatro Lirico, che in questi tempi di tagli dolorosi rinuncia alla tradizione ormai consolidata dell'opera rara in apertura di stagione e inaugura, venerdì 16 aprile, con Der fliegende
Holländer. Ritorna Wagner, che nel 1998 ci regalò Le Fate di Beni Montresor, e nel 2006 la Valchiria di Denis Krief. L'allestimento del Lirico riprende una produzione originale dell'Opéra National de Bordeaux, firmata da Francesca Zanello, regista americana di nascita e di cultura, italiana d'origine, allieva del grande Jean Pierre Ponnelle. Daland è Gudjun Oskarsson, Senta è Caroline Whisnant, l'olandese è Giorgio Surian, il timoniere Gianluca Floris. Scene e costumi sono di Alison Chitty, la direzione musicale è di Marko Letonja. L'olandese volante manca da Cagliari (Teatro Massimo) dal 1966. Un'inezia, rispetto ai 128 anni di assenza dei Puritani di Vincenzo Bellini: 128 anni. Un'opera impervia, che prevede, racconta il direttore artistico del Lirico Massimo Biscardi alla presentazione della stagione, un tenore lirico con sovracuti che arrivano al Fa naturale. Sarà John Osborn, dal 31 maggio, a dar voce a Lord Arturo, fu Nicola Figner nel 1882, l'anno della morte di Garibaldi, per intenderci. A dar voce e anima a Elvira sarà la grande Mariella Devia, indimenticata Lucia donizettiana. Mattia Denti, Riccardo Zanellato, Luca Salsi, e ancora il nostro Gianluca Floris gli altri interpreti. Sul podio Ramon Tebar, regia scene e costumi Pier'Alli. Il nuovo allestimento del Lirico è realizzato in coproduzione con il Massimo di Palermo e il Comunale di Bologna.
Ed ecco (dopo nove anni) Tosca , popolarissima opera pucciniana, proposta dal 2 luglio nell'allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Floria Tosca è Martina Serafin, Cavaradossi è Roberto Aronica, Scarpia è ancora Giorgio Surian, Sciarrone il nostro Francesco Musinu. Sul podio Aleksander Vedernikov, la regia di Mario Pontiggia, scene e costumi di Francesco Zito.
Infine (e finalmente) La Cenerentola di Gioachino Rossini. L'ultima volta a Cagliari fu nel 1977, e Angelina detta Cenerentola era la grande Maria Casula. La vedremo dall'8 ottobre, nel nuovo alllestimento del Lirico, in coproduzione con la Fondazione Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, Teatri di Reggio Emilia e Opéra de Nice. Direttore «un lavoratore di fino» (sempre Biscardi a dirlo): l'olandese Hubert Soudant, di casa a Cagliari. José Maria Lo Monaco è Cenerentola. Regista è Daniele Abbado. Giovanissima (per questa regia aerea occorre agilità fisica oltre che bravura) la compagnia di canto.
Fin qui le quattro opere messe in scena: altre due, in forma di concerto, saranno inserite nel cartellone della stagione concertistica e come tali avranno solo due date: sono il Fidelio beethoveniano (18 e 20 novembre) diretto da Anthony Bramall, e il Don Pasquale di Donizetti, (16-18 dicembre) direttore Andriy Yurkevich. Tra l'una e l'altra, dal 30 novembre al 7 dicembre, anticipa il clima natalizio l'unico balletto in programma: Lo Schiaccianoci di Caikovskij proposto dal Balletto dell'Opera di Riga, sul podio Farhads Stade.
Cinque le conferenze di presentazione delle opere, due le presentazioni di libri importanti: il 4 maggio Enzo Restagno presenta il suo libro “Ravel e l'anima delle cose”. Il 6 maggio Angelo Foletto presenta il libro di Myriam Quaquero “Ennio Porrino”, editore Delfino, in collaborazione con il Conservatorio.
Due le mostre: dall'8 aprile al 12 maggio “La macchina delle meraviglie”, il congegno di scena negli allestimenti del Lirico, dal 21 maggio al 12 luglio “Artisti latino americani contemporanei”, allestito dal Mat.
A presentare la stagione, ieri mattina, il sovrintendente Maurizio Pietrantonio, che ha ribadito il gravissimi problemi legati ai tagli e l'esigenza di coniugare qualità delle proposte, occhio alla spesa, apertura al sociale (vedi scuole, vedi soprattutto decentramento), il direttore artistico Biscardi che ha tracciato le linee musicali del cartellone, il consigliere Maurizio Porcelli che citando il pensiero del sindaco Floris, presidente della Fondazione teatro Lirico e assente giustificato, ha parlato di un nuovo clima di dialogo tra azienda e sindacati. Al dirigente dell'assessorato comunale alla cultura Girolamo Solina il compito di sottolineare l'importanza del prossimo Parco della musica.
MARIA PAOLA MASALA
05/03/2010