Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piano casa, cantieri aperti per tre anni

Fonte: L'Unione Sarda
4 marzo 2010


L'assessore Asunis: stop agli ampliamenti entro novembre 2012

«Il Piano casa ora non ha più zone d'ombra, ma tempi certi e regole chiare». Almeno per l'assessore Gabriele Asunis e i tecnici dell'Urbanistica regionale, le disposizioni della legge 4 dovrebbero essere più comprensibili per i cittadini. Ma anche per professionisti (come geometri e ingegneri) e funzionari dei Comuni chiamati a presentare, autorizzare e verificare interventi di ampliamento o ristrutturazione, di demolizione o ricostruzione. «L'effetto del Piano casa», dice Asunis, «dovrà essere anche quello di scoraggiare gli abusi edilizi». Cinquantamila nell'Isola per il Crsu, il centro servizi urbanistici. La circolare chiarificatrice martedì ha ottenuto il sì della Giunta. Sia chiaro: è un un atto esplicativo, una sorta di vademecum. Il Piano casa, la legge 4, è in vigore dal primo novembre 2009: a prescindere dagli “indirizzi applicativi”, che presto saranno pubblicati sul Buras (la Gazzetta ufficiale della Regione), gli ampliamenti decorrono da questa data.
I TEMPI Gli interventi autorizzati devono essere conclusi entro novembre 2012, quasi tre anni. Spiega Asunis: le regole fissate dalla legge 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio dell'edilizia) «sono valide per 18 mesi». Cioè fino al primo maggio 2011, data ultima per ottenere il rilascio della concessione. Niente paura per chi non arriva puntuale: «In generale, l'iter per ottenere dai Comuni la concessione per la demolizione o ricostruzione, o per presentare la dichiarazione di inizio attività per gli ampliamenti, può perfezionarsi anche dopo il primo maggio 2011», prosegue l'assessore. «I lavori potranno essere realizzati fino al primo novembre 2012, 36 mesi dall'entrata in vigore della legge. Decorso questo termine, dovrà essere corrisposta una maggiorazione del 50 per cento degli oneri di costruzione».
LA CIRCOLARE Il documento approvato dalla Giunta dopo una serie di incontri nei territori, «cerca di rendere uniforme l'interpretazione della legge 4 in tutta l'Isola», spiegano Dolores Cadau e Franco Patricolo, tecnici dell'assessorato guidato da Asunis e diretto da Marco Melis. Un punto fermo è che fissa la volumetria di partenza: gli ampliamenti, come le demolizioni e ricostruzioni, sono commisurati alla volumetria esistente al 31 marzo 2009, anche se l'edificio sia stato sottoposto a sanatoria. Diverso il discorso quando gli interventi di adeguamento e ampliamento riguardino fabbricati i cui lavori siano iniziati il 31 marzo 2009, ma siano poi stati sospesi per effetto di un sequestro giudiziario dell'immobile che abbia provocato l'annullamento o la revoca. In questo caso, la volumetria di partenza è quella della data di entrata in vigore della legge, primo novembre 2009. Sia per le case che per gli hotel il Piano permette di superare gli indici di edificabilità degli strumenti urbanistici comunali.
LE ABITAZIONI Differenze negli interventi anche sulle tipologie residenziali. Gli ampliamenti degli immobili a più piani possono essere effettuati a patto che non venga modificato il limite esterno delle facciate e delle verande su spazi pubblici, come piazze e aree servizi. Inoltre, dovranno essere annessi agli appartamenti principali. Potranno essere chiusi i cosiddetti piani pilotis, gli spazi aperti sotto il primo piano dei fabbricati, racchiusi nella sagoma dell'edificio. Si possono chiudere anche gli spazi vuoti nei piani intermedi. «Nella definizione di vuoto», spiegano dall'assessorato all'Urbanistica, «sono inclusi gli spazi tra i piani di un edificio. Cioè terrazze a livello, nicchie, incavi e, più in generale, gli spazi che si presentano più arretrati rispetto alle pareti principali».
I LIMITI Le limitazioni principali riguardano le aree nei 300 metri dal mare. In questa fascia, premi in volumetria per le tipologie residenziali riguardano solo le case uni-bifamiliari senza che possano dar luogo a sopraelevazione e favoriscano un miglioramento della qualità architettonica. Negli hotel, non si possono aumentare i posti letto ma ampliare le camere per dotarle di idromassaggi e saune, e realizzare servizi come centri benessere e alloggi per il personale.
LORENZO PIRAS

04/03/2010