Rassegna Stampa

Il Sardegna

Un mondo senza colori

Fonte: Il Sardegna
1 marzo 2010

L'appuntamento di lunedì Palloncini gialli sulla città nella giornata internazionale per lo “Sciopero degli stranieri” Incontri e spettacoli all'aperto per una società dell'accoglienza. di Anna Brotzu

Provate a immaginare un mondo senza colori, un'Italia, una Sardegna senza più immigrati: se badanti e colf, ma anche pastori, docenti, artisti, medici, commercianti e operai improvvisamente incrociassero le braccia creerebbero un vuoto sensibile e perfino situazioni di emergenza.
QUEST'IPOTESI sconcertante (da sogno, anzi incubo xenofobo), che provocherebbe non pochi problemi familiari ed economici, di uno “Sciopero degli Stranieri” si trasformerà, lunedì 1 marzo, sull'onda de “La journée sans immigres - 24 h sans nous” francese e parallelamente ad analoghe iniziative europee, dalla Spagna alla Grecia, nell'occasione «per riflettere sulla realtà inoppugnabile di una società ormai multiculturale e multietnica» come ricorda Valentina Usai del Movimento Federalista Europeo. Sarà forse un caso, ma nella capitale dell'Isola il dibattito partirà dai più giovani, dalle scuole: in questa giornata speciale, che alle 18.30 vedrà librarsi dalla Piazza del Carmine, e in contemporanea nelle altre città del Belpaese, tanti palloncini gialli «simbolo del cambiamento», al suono della campanella si parlerà e ci si confronterà, attraverso letture, film, considerazioni su cause ed effetti, storia e storie dell'emigrazione. Tema cruciale per disegnare il futuro del pianeta, e infatti la Facoltà di Scienze Politiche lunedì ospiterà incontri e dibattiti fra cinema e teatro nell'ambito di “24 ore senza di noi” per riscoprirsi attraverso l'arte e la cultura, il pensiero, “Uguali nella Diversità”. «È un progetto corale, nel quale si moltiplicano le iniziative a cura delle singole associazioni, e volutamente apartitico » sottolinea Marco Murgia (coordinatore per il capoluogo) «per far incontrare e conoscere tra loro autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà », perché, sottolinea Valentina Usai, «quelli che chiamiamo stranieri sono persone, e devono diventare sempre di più cittadini». Nel pomeriggio lo “Sciopero degli Stranieri” si sposterà in Piazza del Carmine, tra giochi per intrecciare i fili multicolori della pace e -sotto un cielo di palloncini gialli- i racconti e le testimonianze di chi ha un vissuto da migrante e/o è impegnato nel fronte dell'integrazione e della comunicazione interculturale. ¦