Gli esperti: «Ormai fanno parte della famiglia, ne vanno ripensate le esigenze»
A fine maggio partono i corsi organizzati dallo Csen Coni
Tra le “materie” che verranno esaminate il linguaggio, l'apprendimento, la relazione con il padrone, i canili e il randagismo.
Dalla teoria alla pratica: partirà ufficialmente fra tre mesi il progetto “Buon cittadino a 4 zampe”, ideato dallo Csen Coni, patrocinato dal ministero del Turismo e dal Comune e la Provincia di Cagliari. È stato presentato venerdì sera a villa Muscas, durante un convegno dedicato interamente al cane: il suo linguaggio, l'apprendimento, la relazione con il padrone, canili e randagismo.
LA NOVITÀ «La figura del quattro zampe è cambiata con la società urbana, ormai è un membro della famiglia», ha spiegato Francesco Cirquetti, filosofo, esperto in etologia applicata e benessere animale. «Non assolve più quei compiti che svolgeva tempo fa. Ma allo stesso tempo non si devono attribuire al cane caratteristiche umane. Ha delle proprie esigenze». Proprio per conoscere meglio il proprio esemplare e capire la sua comunicazione è nata l'iniziativa “Il buon cittadino a 4 zampe”. Dieci incontri in cui cagnetto e proprietario, per migliorare la loro relazione, lavoreranno con il veterinario comportamentalista e istruttori qualificati. Alcune ore verranno dedicate agli aspetti giuridici, un avvocato spiegherà le varie leggi che possono rivelarsi interessanti per un padrone. Prima del corso i cuccioli faranno un pre test: «È necessario dividerli per gruppi, non tutti hanno gli stessi bisogni. Si formano tre classi: una per gli esemplari facili, poi per i soggetti che hanno qualche problematica compartamentale e il terzo gruppo per i cani difficili», spiega Gigi Raffo, educatore cinofilo dell'associazione Arcadia. «Alla fine del percorso effettueranno un esame, ma non è detto che tutti riescano a superarlo. È una prova seria e non facile».
I COSTI Il progetto non è gratuito: si paga una quota che verrà poi utilizzata per aiutare altri cuccioli che hanno bisogno. Creare un nuovo binomio cane-padrone potrebbe aiutare a combattere il randagismo. Sono tanti i piccoli quattro zampe che vengono abbandonati perché non rispecchiano ciò che l'uomo desidera, e poi finiscono nei canili: «Le strutture esistenti non sono adeguate per ospitare i cani - sottolinea Cirquetti - tutti gli esemplari vengono messi insieme senza considerare i loro caratteri e le loro difficoltà. Bisognerebbe creare delle micro-sezioni che accolgano i quattro zampe in base alle loro specificità». Un cucciolo senza problemi non deve vivere in un box con uno troppo aggressivo o problematico. È necessario rispettare le caratteristiche di ognuno, anche quando parliamo di quattro zampe trovatelli e non di razza.
FRANCESCA GHEZZO
28/02/2010