Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecco “Chiara di Dio” Anche un musical può portare in cielo

Fonte: L'Unione Sarda
24 febbraio 2010

teatro Molti applausi a Cagliari



Forse è vero che le omelie non lasciano più il segno come un tempo. Lo sostiene la Cei per la quale quelle odierne sono spesso poltiglie insulse. Ma se la predica non fa più presa come in passato, le vie del Signore per diffondere fede e sentimento cristiano continuano ad essere infinite: le fiction Rai sulle vite dei santi, i film campione d'incassi come “Codice Genesi” (in America ha già polverizzato “Avatar” e dopodomani sarà in tutte le sale italiane), dove Denzel Washington è chiamato a difendere l'ultima copia della Bibbia. La letteratura, con opere come “Adamo” di Dekker, “La mano sinistra di Dio” di Hoffman, ma anche “La vita autentica” di Vito Mancuso, “Le ali della libertà”, di Carlo Maria Martini, e “Santo Padre. La santità del Papa da San Pietro a Giovanni Paolo II”, di Roberto Rusconi.
Senza dimenticare la musica, con la nomination di Papa Ratzinger ai Classical Brit Awards, equivalente inglese dei Grammy, con il cd “Alma mater. Music from the Vatican”. E musical come “Chiara di Dio”, che tiene banco in Sardegna per la stagione del Cedac: fino a oggi al Teatro Massimo di Cagliari, giovedì e venerdì al Verdi di Sassari. Scritto e diretto da Carlo Tedeschi, musicato da Andrea Tosi, lo spettacolo ("benedetto" domenica dalla presenza dell'assessore regionale alla cultura Maria Lucia Baire, intervenuta alla prima), portato in scena da una compagnia di buona stoffa ruota intorno a due icone del cristianesimo: Francesco (Giacomo Zatti) e Chiara (Anna Maria Bianchini), fratello e sorella uniti nel sangue e nell'amore per il Signore. Su un letto e ormai morente, accudita dalle consorelle e da alcuni frati, Chiara domanda una cerasa, una ciliegia, mentre le immagini della sua vita le scorrono davanti. Così, in un continuo gioco di rimandi e ricordi, eccola in fasce tra le braccia della madre che, alzandola al cielo, esclama: “La offro a Lui! La chiamerò Chiara, Chiara di luce, Chiara di Dio!”.
Eccola a sei anni pregare contando le implorazioni con dei sassolini: “Ogni sassolino che tu metterai davanti a te è una preghiera”. Da adolescente portare cibo e danaro ai poveri. Eccola rinunciare all'immagine avuta fino a quel momento, alla bellezza, alle ricchezze, all'amore, per seguire la via indicata da Francesco, fatta di umiltà, misericordia, dedizione al prossimo. E poi, ascoltare le orazioni del fratello che arrivano dal pulpito (“ogni virtù combatte vittoriosamente i vizi e i peccati”); lavare i piedi delle consorelle al ritorno dalle elemosine, nelle vesti di madre badessa; abbracciare il corpo del fratello morto; sconfiggere i saraceni innalzando l'Ostia consacrata; fronteggiare l'angelo delle tenebre; accogliere morente la Bolla Papale che le riconosce il diritto alla povertà totale. Ed infine, in paradiso, con una schiera di angeli che l'accompagna dall'amato Francesco. Su un tappeto di applausi steso da un pubblico numeroso ed entusiasta.
CARLO ARGIOLAS

24/02/2010