GIOVEDÌ, 19 GIUGNO 2008
Pagina 2 - Cagliari
di Sabrina Zedda
Indagine della Camera di commercio: l’aumento è stato dell’uno per cento
La provincia di Cagliari è al secondo posto Il problema del credito
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CAGLIARI. Il piccolo miracolo dell’imprenditoria isolana veste di rosa e viaggia a un tasso di crescita dell’uno per cento all’anno. Come dire: se non fosse per le donne, il sistema economico crollerebbe a picco, anche se le difficoltà, soprattutto per quel che riguarda l’accesso al credito, non mancano e pesano sul futuro.
È questa una delle più interessanti conclusioni a cui giunge l’indagine del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio, in occasione della prima tappa (in contemporanea a Cagliari e a Roma) del “Primo giro d’Italia delle donne che fanno impresa”.
I dati, elaborati dall’Osservatorio dell’ente camerale, parlano chiaro: al 31 dicembre 2007 in Sardegna le imprese formate da donne erano 36.649 contro le 36.279 del 2006. Significa che in un anno le imprese femminili sono aumentate dell’1,02 per cento. Ma a stupire ancor di più è che questi numeri invertono la tendenza negativa sull’imprenditoria in Sardegna illustrata nelle scorse settimane, in occasione della Giornata dell’economia quando è stato portato all’attenzione di tutti il fatto che per la prima volta dal 2001 il sistema sardo ha segnato un arretramento: -0,5 per cento.
Disgregando il dato regionale per provincia (secondo la vecchia ripartizione territoriale) sulle imprese in rosa emerge come l’aumento abbia interessato soprattutto Oristano, dove quello che in gergo tecnico è chiamato “tasso di femminilizzazione delle imprese” è aumentato dell’1,8 per cento. Seguono Cagliari e Nuoro con un più 0,4 per cento, mentre a Sassari le imprese al femminile sono passate dalle 10.706 del 2006 alle 10.851 dell’anno scorso. In soldoni, dice non poco soddisfatta Maria Cocco, presidente del Cif (l’unico in Sardegna e uno dei 100 sparsi per l’Italia), «ci troviamo davanti a un dato che dal 2003 è in aumento costante di circa un punto percentuale ogni dodici mesi».. Un dato che, aggiunge Cocco, ‹‹va puntualizzato e valorizzato perché significa che se la vitalità delle imprese sarde non ha tutti segni negativi è perché ci sono le donne››. La crescita ha riguardato soprattutto il settore delle costruzioni (+10,32 per cento), dell’intermediazione finanziaria (+7,26 per cento), della sanità e dei servizi sociali (+3,57 per cento), seguita dalla pesca, dalla itticoltura e servizi annessi e dal settore alberghiero e della ristorazione. A fronte di numeri tanto incoraggianti, tuttavia, le donne si scontrano ancora con troppe difficoltà: la burocrazia, certo, ma anche, e soprattutto, l’accesso al credito, per il quale la Camera di commercio ha cercato di fare qualcosa con l’istituzione di un fondo di garanzia a favore dei consorzi fidi di 50 mila euro. Il problema è stato recepito anche dalla Regione che, pungolata dall’assessore al Lavoro, Romina Congera, nell’ultima Finanziaria ha previsto un fondo di controgaranzia di 500 mila euro a favore delle imprese femminili. ‹‹Entro giugno - dice l’assessore - speriamo che il fondo diventi realtà: deve però essere frutto di una sinergia e non di un lavoro unilaterale dell’assessorato››.
Il “Giro d’Italia”, promosso da Unioncamere e Comitati per l’imprenditoria femminile per sostenere le donne che fanno impresa, prosegue sino a martedì con altre quattro tappe nella penisola.