VENERDÌ, 19 FEBBRAIO 2010
Pagina 2 - Cagliari
Ora si attendono i venti che si trovano in Senegal La Rete antirazzista: «Vigiliamo sul rispetto dei patti»
PABLO SOLE
CAGLIARI. A distanza di una settimana dallo sgombero degli appartamenti dello stabilimento ex Edem Sarda, Comune e Caritas hanno assegnato un alloggio a quasi tutti i settanta inquilini che da oltre quindici anni abitavano in viale Pula. Le persone rimaste senza casa in questo momento sono dodici, sette sono ospitate all’hotel 4 Mori e cinque nel centro di accoglienza di viale Fra Ignazio, ma nelle prossime ore dieci di loro dovrebbero trasferirsi in un appartamento a Pirri, che sarà preso in affitto.
Questa è la situazione descritta ieri mattina da alcuni rappresentanti della Caritas a margine del sit-in di protesta promosso dalla Rete antirazzista davanti agli uffici comunali di via Sonnino. All’appello dunque mancano ancora due giovani, ma la soluzione sembra dietro l’angolo: «Entro le prossime ventiquattr’ore firmeremo il contratto di locazione per l’appartamento di Pirri - ha annunciato ieri mattina Baraka Abdallah, il mediatore culturale della Caritas che ha seguito i trasferimenti e cercato gli alloggi per gli ex inquilini di viale Pula - e già dai prossimi giorni dovremmo avere a disposizione anche altre due abitazioni a Quartu». La ricerca di alloggi non si ferma, visto che l’associazione umanitaria ha assicurato, d’accordo con il Comune, che sarà dato un tetto anche alle persone che abitavano a Giorgino ma al momento si trovano in Senegal e rientreranno in Sardegna tra qualche settimana. Sarebbero venti, ma c’è chi parla di quaranta.
La vertenza Giorgino sembra dunque risolta, anche se non mancano i malumori: «Per liberare lo stabile di viale Pula - ha raccontato uno degli inquilini, Serigne Fall - ci hanno dato solo due giorni e così molta della merce che vendiamo è andata persa o rovinata. Ci avevano rassicurato sul fatto che i nuovi appartamenti fossero già disponibili, invece un gruppo è ancora in albergo e io, insieme ad altri amici, stiamo in viale Fra Ignazio».
La Rete antirazzista ha detto a chiare lettere che manterrà alta la guardia e vigilerà sul rispetto degli impegni assunti. Gli esponenti dell’organizzazione hanno criticato la gestione dello sgombero voluto dal Comune, puntando anche il dito contro la mancanza, negli ultimi anni, di iniziative che riguardino l’edilizia popolare.