Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ecco «Dreamcatcher», i diavoli acchiappasogni

Fonte: La Nuova Sardegna
19 giugno 2008

GIOVEDÌ, 19 GIUGNO 2008
Pagina 37 - Inserto Estate

Danza acrobatica, domani a Cagliari, lunedì a Nuoro






ROBERTA SANNA
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CAGLIARI. Ad inaugurare la stagione estiva dell’anfiteatro romano sarà, domani alle ore 21,30 la danza spettacolare e acrobatica del Diavolo Dance Theater, compagnia fondata a Los Angeles nel 1992 da Jacques Heim (e in replica lunedì, alla stessa ora all’anfiteatro comunale di Nuoro). In città per presentare il nuovo spettacolo «Dreamcatcher», il coreografo e regista - parigino, ma negli Usa dagli anni Ottanta - racconta che il nome italiano “diavolo” l’ha scelto perché suona bene in tutte le lingue, e poi dà il senso del “volare” dei giorni (”dia”, in spagnolo) e ricorda persino il prefisso greco dall’atletico significato «saltare da un punto all’altro». Soprattutto «il Diavolo non è spaventoso: è essenza del pericolo, della sensualità», e infine è egli stesso, insieme ai «suoi piccoli diavoli», gli eclettici danzatori che durante le prove «improvvisano sul palco come in un campo giochi», per poi dar vita agli spettacoli. Ibridi e originali nel mescolare tutte le possibili espressioni corporee, dalla danza di strada allo yoga, dai gesti quotidiani alla danza moderna, dalla capoeira all’arrampicata. Heim si sente e esprime in modo molto libero la sua visione artistica, ispirata al surrealismo di Magritte e all’azione spettacolare del cinema hollywoodiano. In «Dreamcatcher», per la prima volta è partito da un testo, una leggenda indiana in cui il personaggio dell’Acchiappasogni cerca di far riscoprire la fede ad uno spirito in lotta con il male.
Nello spettacolo i cinque danzatori e le quattro danzatrici interagiscono con una grande ruota, punto di partenza per exploit acrobatici, ma anche simbolo di unità e della ricerca di sé stessi. Heim, che ha ereditato dal nonno couturier - creatore del primo bikini - il simbolo di una volpe stilizzata e ora un po’ diavolesca, ricorda l’esperienza con il celebre Cirque du Soleil, per il quale ha firmato le coreografie del colossale spettacolo «KA’». «E’ stato come fare un dottorato». E sottolinea: «un budget gigantesco, una forte pressione». Ma, visto il successo, l’esperienza, annuncia il quarantatreenne coreografo, sta per ripetersi. Con la grande compagnia di Robert Lepage, Heim sta infatti collaborando a Dubai «nel nuovo progetto che ha per tema l’acqua», uno spettacolo collegato all’attività di «One Drop», associazione benefica per le emergenze idriche nel mondo, fondata dallo stesso Cirque du Soleil.