Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, salta la prima di Shardana

Fonte: L'Unione Sarda
19 febbraio 2010

Teatro. La Rsu: «Non c'è chiarezza sulla grave situazione debitoria aziendale»

Sciopero dei sindacati. Il sovrintendente: «È ingiustificato»

Gli spettatori del turno “A” potranno provare a trovare un posto allo spettacolo di domenica alle 19. Oppure richiedere il rimborso.
Lo sciopero è confermato. Salta, dunque, la Prima di “I Shardana, gli uomini di nuraghi”, prevista oper stasera alle 20,30 al teatro comunale.
Per assistere alla rappresentazione del dramma in tre atti che Ennio Porrino dedicò alla sua Sardegna gli spettatori del turno “A” potranno provare a trovare un posto allo spettacolo di domenica alle 19 (turno B), fino ad esaurimento posti. Chi non potrà, informa la direzione del teatro, potrà ottenere il rimborso da mercoledì 24 a sabato 27 febbraio (i ratei di abbonamento, invece, da mercoledì 24 febbraio fino a mercoledì 31 marzo).
LO SCIOPERO A causare l'annullamento della Prima è lo sciopero proclamato dalla Rsu. I sindacati chiedono le dimissioni della direzione aziendale cui muovono sei contestazioni: «Mancata chiarezza sulla grave situazione debitoria della Fondazione e sulla manifestata intenzione di contrarre un mutuo a lungo termine; decisioni unilaterali sul piano di risanamento improntato solo su tagli alla programmazione con pesanti negative ripercussioni occupazionali che vanno a colpire soprattutto il precariato storico; mancata presentazione della stagione estiva 2010 e azzeramento dell'attività artistica sul territorio; preoccupazione sull'incertezza sulla effettiva chiusura a pareggio del bilancio 2009; iscrizione nei bilanci della Fondazione di somme non certificate (vedi contributo provinciale).
LA REPLICA Dura la replica del sovrintendente della Fondazione, Maurizio Pietrantonio. «Ritengo lo sciopero totalmente ingiustificato anche alla luce delle difficoltà che tutto il mondo dello spettacolo sta affrontando e alla crisi generale che affligge la Sardegna», spiega il numero uno del teatro. Che ribatte punto per punto alle contestazioni: «È vero che abbiamo ipotizzato di contrarre mutuo, ma a condizioni agevolatissime e con un istituto di credito suggerito dal Ministero dei beni culturali. Quanto alle presunte decisioni unilaterali», aggiunge Pietrantonio, «abbiamo chiesto più volte incontri ai sindacati per discutere una nuova organizzazione del lavoro che consenta un aumento della produttività tenendo conto delle minori entrate. Parlano, inoltre, di iscrizione nel bilancio della fondazione di fondi non certificati: forse parlano del bilancio preventivo su cui, com'è ovvio, si iscrivono entrate presunte visto che possiamo solo ipotizzare che Stato e Regione ci diano gli stessi contributi degli anni precedenti. Quanto al contributo della Provincia abbiamo ragione di ritenere che i fondi promessi arriveranno». ( f. m. )

19/02/2010