Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Questo quartiere non deve diventare un dormitorio»

Fonte: L'Unione Sarda
18 febbraio 2010

Pirri. Barracca manna



Il rione di Barracca Manna non deve diventare un quartiere-dormitorio, ma offrire servizi fondamentali dei quali ha bisogno la comunità che ci abita: su questo punto il Comune è irremovibile e conferma le scelte adottate a suo tempo col Piano di risanamento urbanistico relativo all'ex area abusiva di Pirri. Scelte che avevano portato all'individuazione di otto zone vincolate, nelle quali i proprietari non possono costruire case, ma soltanto edifici adibiti a uffici e servizi, cedendo al Comune una parte delle aree. I lotti interessati sono centinaia e, da anni, i titolari lamentano di non poter costruire abitazioni, nonostante abbiano acquistato quei terreni prima dell'arrivo della normativa.
IL COMUNE Attraverso l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus, il Comune ha comunque dato la disponibilità a pianificare il futuro dell'area assieme alla Municipalità di Pirri, che a sua volta formulerà un documento scritto tenendo conto delle esigenze dei proprietari. Di fatto, quindi, viene respinta l'ipotesi avanzata dalla Municipalità di equiparare le aree “Riv - direzionali - vincolate” a quelle “Ic - intervento coordinato”: soluzione che permetteva di limitare una parte dei vincoli e aprire quelle otto aree all'edilizia residenziale. Intervenuto durante l'ultima riunione del consiglio della Municipalità, Campus ha ribadito che i servizi sono fondamentali per il corretto sviluppo urbanistico di Barracca Manna. Che non può restare priva di punti vendita di generi alimentari, parcheggi, farmacie, uffici e giardini. «Ricordiamo che Barracca Manna nasce sull'abusivismo. Una volta concessa la sanatoria, bisognava trasformare il quartiere in un pezzo di città e la pianificazione ha previsto anche delle aree funzionali. Non solo un quartiere dormitorio, ma anche attività produttive che diano la possibilità di produrre Pil all'interno del quartiere».
LE AREE La conferma dei parametri sanciti dalla normativa lascia comunque spazio al dialogo: «Su questi aspetti ci possiamo confrontare», ha auspicato l'assessore, che ricorda come l'organizzazione delle aree Riv debba essere ancora formalizzata nel dettaglio. Come ha sottolineato il presidente Tonio Melis: «Intendiamo portare avanti un discorso nel quale il proprietario che dovesse rinunciare a qualcosa da una parte, poi la possa recuperare dall'altra». Si apre quindi una nuova fase di mediazione tra Comune e Municipalità, la quale presenterà all'assessorato un documento che tenga conto delle esigenze dei titolari delle aree. ( n. p. )

18/02/2010