I costi della politica. Approda su Facebook la proposta di legge contro i privilegi
Nel 2005 oltre 17mila sardi firmarono per dimezzare le indennità dei consiglieri regionali
Alessandro Zorco alessandro.zorco@epolis.sm ¦
In sede di discussione del corposo bilancio del Consiglio regionale tutti - nel centrodestra come nel centrosinistra - hanno sottoscritto l'impegno a ridiscutere il capitolo “costi della politica” senza demagogie e populismi. Ma ora gli onorevoli stipendi ricominciano a far discutere . Soprattutto dopo che il comitato algherese Lu Puntulgiu ha ripreso su Facebook la battaglia iniziata più di quattro anni fa per ottenere il dimezzamento degli stipendi e delle indennità dei consiglieri. Anche perchè la proposta di legge di iniziativa popolare con cui nel 2005 17.300 cittadini sardi hanno chiesto la riduzione del 40% degli onorevoli stipendi è stata allegramente messa ad ammuffire dentro un cassetto. Per la cronaca, stando al sito internet del Consiglio, gli onorevoli prendono uno stipendio di 9mila euro (lordi) ai quali si deve aggiungere la diaria mensile di 4.003,11 euro (che aumenta di 1.200 euro per chi - quasi tutti - risiede ad almeno 35 chilometri da Cagliari). Da sommare il rimborso mensile di 3.352 euro per le spese legate al rapporto eletto-elettori e 9.362,91 euro suddivisi in tre quote quadrimestrali per far fronte alle spese di documentazione e di aggiornamento (prima l'intera somma era percepita per tre mensilità all'anno). Questo per gli stipendi base. Per il presidente del Consiglio, i suoi vice, i questori, i segretari, il presidente e il vice delle Commissioni è prevista anche un’indennità di carica che ammonta all’80% di quanto si percepisce per gli analoghi ruoli ricoperti in Parlamento. Senza contare l'indennità di fine mandato e il vitalizio al compimento dei 65 anni. Da tempo, ad onor del vero, sono stati invece eliminati i rimborsi dei biglietti aerei e le indennità di missione.