Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Grande atletica, grande Sardegna

Fonte: L'Unione Sarda
18 giugno 2008


Tra un mese gli assoluti a Cagliari, l'isola non starà a guardare
Èl'avvenimento sportivo dell'anno 2008 in Sardegna: i campionati italiani assoluti di atletica leggera. Per la prima volta nella storia. Teatro sarà il vecchio ma (non ancora completamente) ristrutturato Campo Scuola del Coni che sarà ribattezzato Stadio dell'Atletica . Appuntamento dal 18 al 20 luglio prossimi in uno scenario molto suggestivo perché le gare inizieranno nel tardo pomeriggio per chiudersi dopo le dieci di notte. Stelle sotto le stelle. Manca un mese esatto, e non tutto è ancora pronto. Altrimenti, che Italia sarebbe... Il rifacimento dello storico impianto di viale Diaz avanza a grandi passi ma c'è ancora da sistemare il manto erboso, che non attecchisce. Il resto, a cominciare dalla nuova pista e dalle nuove tribune, è a posto. «Per metà luglio sarà tutto pronto», garantisce il presidente regionale della Fidal Sergio Lai, che ha deciso di non rinunciare allo storico meeting Terra Sarda , che si svolgerà il 18 luglio nel pomeriggio, solo sulle piste perché quel giorno le pedane saranno occupate dalle prove multiple degli Italiani. Alla manifestazione - portoghesi esclusi - potranno assistere 4.835 persone, tante ne contengono le nuove tribune dello Stadio dell'Atletica . Giù, nel campo, saranno impegnati invece un migliaio di atleti. «Agguerritissimi», garantisce ancora Lai, presidente dal 1980, «perché l'Assoluto di Cagliari è anche l'ultimo test per gli atleti prima dei Giochi di Pechino». Vero: il Coni chiuderà il check in del volo per la Cina subito dopo la cerimonia di chiusura dell'attesissima kermesse di viale Diaz. Che non è soltanto una festa dello sport: «Almeno duemila persone invaderanno Cagliari in quella settimana: gli alberghi sono già tutti prenotati. Un bel business anche per la città». Non è previsto un biglietto d'ingresso: «Facciamo promozione, non affari», spiega ancora Lai; «il campionato italiano dev'essere soprattutto un'occasione per pubblicizzare la nostra disciplina». Fecondissima. Tutti sanno che da Dopoguerra in poi l'atletica leggera sarda, che vanta una quantità infinita di titoli e record italiani, ha sempre garantito almeno una partecipazione ai Giochi Olimpici. A Cagliari la pattuglia a caccia del podio sarà formato almeno da una dozzina di atleti: «È il nostro obiettivo», annuncia il tecnico federale (e del Cus Cagliari) Pompilio Bargone, che spera («ma sarà durissima perché la concorrenza è spietata e i minimi di livello quasi internazionale») di portarne un paio, magari qualcosina di più, in zona podio. Sicuramente Aurora Salvagno, la velocista algherese che sta cercando anche un ticket per Pechino nella staffetta veloce: «Credo che alla fine ce la farà», azzarda Bargone, anche se il regolamento dell'atletica leggera internazionale prevede che all'Olimpiade partecipino le migliori sedici 4x100 del mondo, quindi avere un ottimo tempo potrebbe non bastare. Di diritto punterà al podio anche un'altra indiscussa star dell'atletica leggera isolana, Claudia Pinna, l'unica medaglia d'oro conquistata dalla Sardegna, nei 5.000, nella precedente edizione degli Assoluti. Non era stato l'unico pezzo di metallo pregiato portato in Sardegna, da Padova, dalla pattuglia isolana: c'erano stati anche i due argenti di Aurora Salvagno nei 100 e di Nicola Trentin nel lungo e il bronzo della stessa, straordinaria, Pinna nei 10.000. Profumo di podio, a Cagliari, anche per l'immancabile Nicola Trentin (unico sardo presente ad Atene 2004 ) che prima dell'avvento di Andrew Howe è stato per anni il miglior lunghista d'Italia (come Valentina Uccheddu con Fiona May). Più una pattuglia di giovani guidati dallo sprinter Gavino Dettori e dalla fondista Jessica Pulina. E ancora: i lanciatori Alessio Massa (di Iglesias) e Francesco Fedeli (di Oristano). «Speriamo poi», insiste Bargone, «di piazzare qualche staffetta». Speriamo soprattutto che tra un mese lo Stadio dell'Atletica sia pronto. Definitivamente: perché gli Assoluti passeranno, quel gioiellino resterà. Ed è questa la prima, pregiatissima, medaglia d'oro di un'edizione già storica dei campionati italiani assoluti: con tre colori, bianco, rosso e verde, e quattro mori.
NANDO MURA

18/06/2008