Rassegna Stampa

Il Sardegna

Stop al cemento in via Milano ma sulle ville è battaglia al Tar

Fonte: Il Sardegna
15 febbraio 2010

Urbanistica. La Soprintendenza pone il vincolo sugli edifici storici al civico 38 e 42

Il costruttore Cadeddu vuole demolirle e realizzare palazzi. L'assessore: «Zona da tutelare»

Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm ¦

Ora che sono vincolate, nessuno potrà toccarle. Salvo che i giudici del Tar non stabiliscano una sorte diversa per le due ville di via Milano sulle quali la Soprintendenza ai Beni Monumentali ha posto la tutela integrale. La palazzina color aragosta con le caravelle di porcellana bianca e quella verde, che si erge sopra un muretto con le sue linee squadrate ma gentili. Sono monumento ormai, inserite in un tessuto - quello di via Milano - che rappresenta almeno un pezzo di memoria storica della città. Ma su quegli edifici - l'ultimo dei quali, quello al civico 42 ricorda il tratto di Ubaldo Badas - incombono le ruspe. Il costruttore quartese Bruno Cadeddu le aveva comprate in tempi non sospetti, poco prima che il Piano paesaggistico regionale di Renato Soru le immortalasse nelle loro attuali dimensioni. Ma una volta caduti alcuni paletti con la deroga al Ppr, Cadeddu aveva chiesto al Comune licenza di demolire e realizzare due palazzine, «basse» aveva assicurato. Ma di traverso si era messa la Soprintendenza, che aveva iniziato la procedura per porre il vincolo, all'inizio della scorsa estate. L'avvocato Benedetto Ballero, per conto di Cadeddu, aveva impugnato al Tar il provvedimento di avvio procedimento, chiedendo che fosse sospeso d'urgenza. I giudici amministrativi non avevano riscontrato tali esigenze e respinto l'istanza perché in qualsiasi caso l'avvio del procedimento non avrebbe prodotto effetti concreti. Al contrario del vincolo dichiarato ora, che è definitivo salvo difetti nella procedura amministrativa. Per questo, appena ricevuto la notizia l'avvocato Ballero ha depositato al Tar i motivi aggiunti del ricorso nel merito che pende dalla prima udienza di luglio. Secondo il costruttore le ville che per la Soprintendenza sono degli anni '30 «sono in realtà degli anni '50, non c'è pregio» quindi non sarebbero meritevoli di tutela. Il comitato di quartiere nato per l'impegno del regista Enrico Pau annuncia battaglia. E l'assessore all'Urbanistica del Comune, Giovanni Maria Campus, riconosce la necessità di difendere «non solo con i vincoli però, il tessuto urbanistico di via Milano, che è comunque rappresenta una ricchezza per la nostra città». Il 24 la seconda sezione del Tar valuterà i documenti presentati dal costruttore, in quella sede si potrebbe costituire anche l'avvocatura di Stato per la Soprintendenza.