DOMENICA, 14 FEBBRAIO 2010
Pagina 2 - Cagliari
Un costruttore ne vuole abbattere due per costruire palazzi ma la soprintendenza ha posto il vincolo: la zona è di pregio
ENRICO PAU
CAGLIARI.L’immagine che i cagliaritani hanno della via Milano è quella di una strada che negli anni ha mantenuto quasi inalterata la sua identità architettonica. Nobili ville, giardini, jacarande fiorite, esempi di pregevole edilizia popolare circondati dal verde. Colore dominante di una strada solare, che porta al mare e che dal mare riceve i profumi, le brezze mattutine, il maestrale del pomeriggio. In questa piccola arteria hanno lavorato architetti e ingegneri più o meno importanti, ma tutti consapevoli della natura del luogo.
E’ forse per questo che la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici della Sardegna ha posto il vincolo su alcune delle ville della Via Milano, considerandole esempi di quell’espansione della città che, fin dagli anni Trenta e fino agli anni Sessanta, vide alcune famiglie cagliaritane popolare il colle di Bonaria, affidando la progettazione delle case a architetti fra i quali il grande Ubaldo Badas, autore di almeno due ville che, anche se non firmate - Badas infatti non era laureato - risultano frutto del suo ingegno, come dimostrano numerose pubblicazioni e le testimonianze dirette dei primi proprietari. Nel mese di giugno il Tar respinse la richiesta di sospensiva del costruttore Bruno Cadeddu che si opponeva alla procedura di vincolo, chiedeva di poter abbattere le ville e costruire due palazzi in una zona che, oltre al recente vincolo della Soprintendenza, risulta già ampiamente tutelata dal Puc che colloca le due costruzioni nella sottozona B5R1, che comprende “tessuti insediativi caratterizzati da forte omogeneità tipo-morfologica per i quali si rendono necessarie misure conservative di salvaguardia delle caratteristiche architettoniche e dell’impianto urbano”. Così recita il piano urbanistico comunale. Tradotto in un linguaggio più semplice: le ville sono parte integrante di una zona di grande pregio da salvaguardare. Al vincolo, l’impresa di Bruno Cadeddu, rappresentata dall’avvocato Ballero, si è opposta ricorrendo al Tar. L’idea del costruttore è che le ville in questione non siano di nessun pregio, sono cambiate negli anni e i suoi palazzi sapranno invece integrarsi perfettamente nel contesto. L’architetto Campus, assessore all’Urbanistica, rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri comunali Zedda e Zuncheddu, ha affermato di considerare la zona degna della massima tutela. La Soprintendenza è andata oltre, vincolando un’altra villa sul lato opposto rispetto a Villa Badas, opera dell’architetto Valente uno dei progettisti più attivi nella nostra città negli anni Trenta. Intanto i residenti e tanti cagliaritani si interrogano sul destino di queste due nobili ville, la decisione ora spetta ai giudici del Tar. La memoria della città rischia ancora una volta di lasciare il posto a quel progresso che per alcuni nella nostra città ha solo il rumore lancinante delle ruspe.