L'inchiesta. Golfo degli Angeli, il Ministero: «Siamo ancora nella fase preliminare»
Beppe Pisanu: «Per ora silenzio, parleremo con gli atti»
Verifiche incrociate su finanziatori, capitali ed eventuali entità nascoste che mirano a lucrare sul business dei certificati verdi.
Più chiarezza sugli investimenti nel settore dell'eolico a mare e a terra. Con verifiche incrociate su finanziatori, capitali ed eventuali entità nascoste che mirano a lucrare sul business dei certificati verdi. Il tutto alle spalle dell'ambiente e del paesaggio dell'Isola.
PARLA PISANU A occuparsene è da qualche mese la commissione bicamerale antimafia, che ha aperto un fascicolo sull'eolico in Sardegna. A confermarlo è il presidente Giuseppe Pisanu, che però tiene la bocca cucita sullo stato dell'istruttoria: «Di queste cose non si parla nelle interviste, lo si fa con atti parlamentari. Se e quando il nostro organismo perverrà a risultati che riterremo rilevanti, presenteremo una relazione alle Camere. Solo allora il quadro sarà completo».
LA RICHIESTA A portare la questione all'attenzione della commissione sono stati deputati del Pdl Fabio Granata (vicepresidente), Mauro Pili e Bruno Murgia, che nella loro richiesta scritta a Pisanu hanno parlato di «molte analogie tra quello che sta accadendo in Sicilia e quanto si preannuncia in Sardegna. Occorre far chiarezza su una escalation eolica senza precedenti. I troppi segreti di queste società, senza nome e cognome, con indirizzi puntualmente in paradisi fiscali esteri, da Montecarlo al Lussemburgo, incroci societari palesemente tesi a celare i veri finanziatori di queste operazioni, rendono improcrastinabile una puntuale indagine conoscitiva su quanto sta accadendo in molte regione italiane, con particolare riferimento alla Sardegna e alla Sicilia». Il riferimento è alle partecipazioni azionarie di alcune compagini societarie che hanno presentato domanda di concessione per impianti da realizzare a Is Arenas (tra Cuglieri e San Vero Milis) e a San Giovanni Suergiu (nella frazione di Matzaccara).
GOLFO DEGLI ANGELI Per quel che riguarda il Golfo degli Angeli, la comunicazione arrivata dalla Capitaneria di porto alle amministrazioni costiere, circa rilievi da presentare per quel che riguarda la richiesta presentata dalla Trevi Energy per un parco off-shore «deve essere intesa come una richiesta preliminare all'esame della pratica e non come atto finale, prima del rilascio di un'eventuale concessione», fanno sapere dagli uffici cagliaritani dell'organismo portuale che dipende dal ministero delle Infrastrutture. E fonti della burocrazia governativa confermano: «A Roma non è ancora arrivato nessun rapporto, dunque nessuna decisione può essere stata assunta. Il ministro ha preso un impegno preciso circa il confronto con le amministrazioni locali prima dell'assunzione di ogni decisione definitiva». ( a. mur. )
14/02/2010