La cantantessa porta in concerto a Cagliari i brani del nuovo album
Vestito nero a maniche corte, décolleté, un fiore di raso in testa: stavolta la cantantessa è quasi glamour. Sul palco del Lirico di Cagliari Carmen Consoli è in compagnia di una band di vecchi compagni squadra e nuovi acquisti, il violinista Adriano Murania («l'Harry Potter del gruppo», esclama scherzando alla fine del concerto mentre presenta la band), il fiatista Marcello Leanza, il bassista e contrabbassista Marco Siniscalco (componente degli Aires Tango), il percussionista tedesco-americano Laif Searcy, cammina nel repertorio di ieri e in quello odierno dell'album “Elettra”, ritrovando se stessa tra il flusso dei ricordi e gli spigoli del presente, smussati con un pizzico d'ironia.
La sua voce, riconoscibile tra mille, regge bene il peso di un live di bella presa anche nelle luci, che musicalmente mescola le vibrazioni del rock e la leggerezza del pop, ballate e melodia, sapori d'antan e atmosfere sognanti, profumi orientali e rimandi soul, ciondolanti ritmi latini e parentesi acustiche. Non c'è la ricerca del pezzo ad effetto immediato: tutto è curato in maniera perfetta.
L'avvio della serata privilegia i temi del nuovo lavoro. Così, una appresso all'altra, scorrono “Perturbazione atlantica”, “Non molto lontano da qui” e “Mio zio”. «Nessuno può conoscerti meglio di un tuo parente, e nessuno può darti abbastanza sostegno come la tua famiglia. Nessuno riesce a nascondere così bene i misfatti, come la tua famiglia» dice con accento siculo, prima di calarsi nei dirupi dell'animo con un brano che parla di pedofilia.
Un salto indietro nel tempo con le celebri “Ultimo bacio” e “Geisha”, e poi nuovamente in cammino sulle strade dell'oggi con “Marie ti amiamo”, cantata in francese e arabo e accompagnata da un video dove affiora Franco Battiato (con cui è stata scritta), “Col nome giusto”, “Elettra”: «Bottana con la b, ma anche un'eroina antica e moderna, capace di amare intensamente, contro ogni pregiudizio». Fino alle fughe solitarie di “Atlantide”, “Parole di burro”, “Miseria contessa”, “Mandaci una cartolina”, scritta in memoria del papà, scomparso qualche mese fa, le ripartenze a bordo di “Madre terra”, “Fiori d'arancio”, “L'eccezione”, “Il pendio dell'abbandono”. L'arrivo a destinazione con “Amore di plastica”, salutata dal consueto entusiasmo dei fan. Il viaggio riprende oggi alle 21 dal Verdi di Sassari.
CARLO ARGIOLAS
10/02/2010