Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fioriere da demolire Il Tar dice no alla Soprintendenza

Fonte: L'Unione Sarda
29 gennaio 2010

Sì al ricorso del Comune

Il Comune, per il momento, non dovrà demolire le aiuole in muratura realizzate nel parco di Tuvixeddu. Con due ordinanze distinte ieri la seconda sezione del Tar,
accogliendo i ricorsi del Comune, ha sospeso l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi emesso l’11 novembre 2009 dal soprintendente regionale ai beni archeologici e paesaggistici Elio Garzillo. Un’imposizione ribadita in una determinazione del Servizio tutela paesaggistica dell’assessorato regionale degli
Enti locali e urbanistica firmata 13 giorni dopo dal direttore Giorgio Costa.
I giudici - il presidente Francesco Scano, il consigliere Marco Lensi e
l’estensore Tito Aru - hanno ritenuto prevalenti le motivazioni del Comune in punto di periculum in mora, ossia il rischio di subire un danno “grave ed irreparabile”
in caso di attuazione del provvedimento impugnato.
LA RICHIESTA. Tutto nasce dalla richiesta del Comune di ottenere la compatibilità paesaggistica delle aiuole “delimitate da muratura in pietra posta in opera a secco entro gabbioni di rete metallica” e dei “i muri in pietra per la stabilizzazione della scarpata” che erano state realizzate in difformità dell’autorizzazione in ambito sottoposto a vincolo paesaggistico.
Il 7 agosto scorso il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici
della Sardegna aveva espresso parere negativo alla richiesta di via libera e tre mesi dopo, l’11 novembre, ne aveva chiesto la demolizione entro un anno perché
aveva ritenuto le opere «non compatibili con quanto previsto dalle normative vigenti in materia di tutela paesaggistica ».
SUCCESSO A METÀ. In entrambe le sentenze, i giudici hanno sospeso solo l’ordine di ripristino dei luoghi, rinviando all’udienza di merito - quella in cui verranno approfondite le ragioni del ricorso - la decisione sulla compatibilità paesaggistica delle opere realizzate. Per l’ufficio legale del Comune, rappresentato
dall’avvocato Carla Curreli, si tratta dunque di una prima, parziale, vittoria.
NUOVO VINCOLO. Peraltro i giudici del Tar a marzo si dovranno pronunciare
di nuovo su un altro aspetto della lunghissima querelle giudiziaria. Il 22 luglio del
2009 la Soprintendenza ai beni paesaggistici aveva annunciato l’avvio delle procedure di vincolo su una parte del colle di Tuvixeddu in virtù dell’esistenza
di una vecchia miniera che giustificherebbe il riconoscimento del particolare interesse culturale dell’area.
I legali di Nuova iniziative Coimpresa e del Comune hanno presentato un ricorso chiedendo di sospendere la richiesta del vincolo. Ma siccome il sovrintendente
ha tempo sino a tutto gennaio per confermare il vincolo, i giudici hanno deciso di esaminare il ricorso (a marzo, appunto) solo se la misura annunciata sarà confermata.
(f.ma.)