GIOVEDÌ, 28 GENNAIO 2010
Pagina 2 - Cagliari
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. L’amministrazione ha perduto diversi milioni di euro in sette anni. Secondo le stime del Puc in città vi sono zone edificabili per circa cinquantamila nuovi abitanti, «ma gli introiti dell’Ici per questo tipo di aree sono del tutto irrisori», afferma Ninni Depau (Pd).
Sette anni fa «venne approvata una delibera che avrebbe dovuto mettere ordine sull’argomento, ma non è stata resa operativa».
Lunedì scorso il problema è stato posto nella commissione consiliare alla Programmazione. In particolare i partiti d’opposizione hanno chiesto di sapere se e in che modo è stata applicata la delibera accennata in cui si stabilivano i parametri per stabilire il valore di queste aree fabbricabili. Sino ad allora la situazione era del tutto fuori controllo. «A tutt’oggi, però, sulla materia c’è estrema confusione - continua Depau - non è un caso, infatti che stiano arrivando adesso le richiese di pagamento per questo tipo di Ici per il 2004. E ovviamente questo viene fatto perchè altrimenti le pratiche andrebbero in prescrizione. Ma allora la domanda riguarda il pregresso: è andato perduto per scadenza dei termini? Ma non solo: in che modo si sta valutando il valore di queste aree edificabili? Se è vero che ve ne sono per costruzioni tali da permettere cinquantamila nuovi abitanti, vuol dire che non è solo un fazzoletto di terra».
Da un lato l’amministrazione ha perso un milione e ottocentomila euro di Ici per la prima casa (anche se ne ha recuperato dallo Stato centrale una parte, circa un milione), dall’altro il Comune sta subendo continui tagli ai trasferimenti da parte del governo centrale. In questo quadro «non è accettabile che si perdano diversi milioni di Ici per le aree fabbricabili e questo perchè l’esecutivo non fornisce le dovute indicazioni politiche. È anche ovvio che la responsabilità non è di questo assessore, appena entrato, ma di chi guida la Giunta».
Sia chiaro: «Nessuno vuole far pagare a chi non deve, alcunchè - sottolinea Depau - tanto meno inasprire le imposte locali. Ma far sì che le norme nazionali, che prevedono il pagamento di questo tipo di Ici vengano applicate nel modo dovuto. Il problema è quello di mettere a punto delle regole che permettano anche di non pagare a chi, ad esempio, ha un piccolo pezzo di terreno su cui non si può edificare niente, o un appezzamento che per un motivo o per un altro non può essere utilizzato. Mettere ordine in questa materia vuol dire intervenire anche su tutti questi casi». Nello stesso tempo, però, «va anche detto che un conto è versare il dovuto anno per anno, altro dover pagare per cinque anni di arretrato che non si è pagato perchè nessuno lo ha chiesto».
Da qui la domanda da parte del Pd di un chiarimento su tutta la vicenda legata alla applicazione di questo tipo di Ici.