Sorpreso Cellino: «Stavamo trattando». Il sindaco: «Atto dirigenziale, accordo possibile»
«Il Cagliari calcio paghi i suoi debiti»
Lettera spedita il 22 gennaio dal dirigente del servizio Sport, le ultime contestazioni riguardano le ultime tre stagioni.
Quindici giorni di tempo per versare 131 mila euro di debiti maturati nelle ultime due stagioni, pena l'avvio di una procedura di recupero coattivo del debito e la rescissione del contratto di convenzione, con il quale il Comune ha affidato la gestione del Sant'Elia al Cagliari calcio.
LA DIFFIDA È partita il 22 gennaio (indirizzata al presidente Massimo Cellino e al servizio Avvocatura) dagli uffici del servizio Sport ed è stata firmata dal dirigente Bruno Soriga: «In primo luogo si ribadisce l'obbligo della società di provvedere al pagamento di 335 mila euro per il mancato e tardivo pagamento dei canoni mensili dovuti per l'utilizzo dello stadio, così come risulta da richiesta del 18 marzo 2008, attualmente oggetto di giudizio davanti al Tribunale di Cagliari», scrive il dirigente comunale. «Dagli atti in possesso dell'ufficio, poi, non risultato essere stati pagati i canoni relativi alla stagione 2007/08 (40 mila euro), 2008/09 (59 mila) e i primi sei mesi della stagione in corso (28 mila), per un totale di 131 mila euro».
Così, sempre secondo i conti del servizio Sport del Comune, il debito accumulato dal Cagliari calcio ammonterebbe complessivamente a 466 mila euro.
CAGLIARI CALCIO «Inutile dire che sono sorpreso sia dalle forme che dai contenuti della richiesta - dice il presidente Cellino da Miami - con l'amministrazione abbiamo avviato un dialogo sia su questa che su altre questioni che riguardano lo stadio. E avevamo concordato che ci saremmo trovati per risolvere la controversia giudiziaria in corso per il pregresso e per quantificare l'ammontare delle cifre da noi spese per la manutenzione straordinaria in questi anni. E al sindaco ho detto che, un minuto dopo, avrei pagato quanto dovuto. Ora, a freddo e senza preavviso, ricevo una diffida di questo tipo. Non so cosa pensare. Forse c'è qualcuno al quale dà fastidio che le cose procedano in un certo modo».
COMUNE L'assessore allo Sport Nanni Floris, dal quale dipende gerarchicamente il dirigente che ha firmato la lettera, è prudente: «Probabilmente si tratta di atti dovuti, che il servizio ha ritenuto necessario espletare per tenere vivi i diritti del Comune - dice - io sono sempre stato per una conclusione di questa controversia, ma servono atti concreti. Se la società pagasse questi ultimi canoni, ad esempio, mostrerebbe tutta la sua buona volontà». Il sindaco Emilio Floris, assente anche ieri dalla seduta di Consiglio comunale a causa di una lieve indisposizione, conferma che esiste una volontà di arrivare alla transazione con la società rossoblù: «Cellino sa che questa vicenda deve definirsi prima della loro partecipazione al bando di gara per l'affido del diritto di superficie dello stadio - fa notare - non ero a conoscenza della raccomandata, ma questo fatto nuovo non cambia il mio approccio: la questione va definita, meglio se con un accordo extra-giudiziale. Se il Cagliari calcio vanta diritti è giusto riconoscerli. Ma i canoni vanno pagati». ( a. mur. )
28/01/2010